il Fatto Quotidiano, 18 dicembre 2021
Ecco perché Ferrero è nei guai
La finanza creativa del “viperetta”, ovvero l’ex patron della Sampdoria e re delle sale cinematografiche, Massimo Ferrero, è ben sintetizzata in un’informativa della Gdf allegata agli atti dell’inchiesta che lo vede indagato – e tuttora in carcere – con l’accusa di bancarotta fraudolenta. La Sampdoria – per la precisione l’Unione Sampdoria Calcio Spa – il 23 novembre 2011 chiude un contratto con un istituto di credito londinese, la Macquarie Bank International Limited, che la finanzia per 25 milioni di euro con “garanzia Sace”. La “garanzia Sace” è la misura prevista dal governo nell’agosto 2020 per sostenere il bisogno di liquidità delle imprese danneggiate dal Covid-19. In sostanza, la Sace spa – società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, controllata per circa l’83% da parte del Mef, quindi dallo Stato – garantisce il debito in caso di insolvenza. È quindi grazie alla garanzia dello Stato che la Samp ottiene i 25 milioni dalla Macquarie Bank International Limited.
La Procura di Paola, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruni, scopre però che Ferrero, ottenuto il finanziamento, dovendo pagare due accordi transattivi – “ambedue per 125 mila euro” – per il fallimento di Blu Cinematografica srl e Blu Line srl (secondo l’accusa a lui riconducibili) attinge proprio al finanziamento Sace ottenuto dalla Sampdoria. Il 1º dicembre 2020, Ferrero contatta Andrea Diamanti (non indagato, ndr). “Sono stati fatti – dice Ferrero a Diamanti – non devi sentire nessuno… devi soltanto fare quel…”. “Sì – risponde Diamanti – sta di fatto che voi li avete fatti dalla Samp a SSH!”. “Sì – continua Ferrero – ma poi da lì toccava… da lì manda sotto… sopra… è tutto regolare”. E Diamanti: “Eh eh, appunto! Li dobbiamo mandare su Holding Max… e questo sto dicendo”.
La Gdf annota che secondo il decreto, “il finanziamento coperto da garanzia deve essere destinato a sostenere costi del personale, investimenti o capitale circolante, impiegati in stabilimenti produttivi e attività imprenditoriali che siano localizzati in Italia (…)”. E aggiunge che la “prescrizione appare palesemente in contrasto con il fatto che parte del finanziamento garantito sia stato utilizzato per chiudere gli accordi transattivi relativi ai fallimenti Blu Cinematografica srl e Blue Line srl per i quali, tra l’altro, non si evidenzia alcun legame giuridico diretto con il percettore del finanziamento (ovvero la Samp, ndr).