Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  dicembre 18 Sabato calendario

Intervista a Giorgia Meloni


ROMA
Dice Giorgia Meloni che quando Sergio Mattarella lascerà il Quirinale, la legislatura dovrà concludersi. Il mandato di un governo di unità nazionale affidato a Mario Draghi è – secondo la leader di Fratelli d’Italia – strettamente legato alla figura dell’attuale capo dello Stato.
Nonostante le vostre divergenze, prende corpo l’idea che con Mario Draghi al Quirinale sarebbe più facile per lei diventare premier.
«Ragioniamo come se fossimo una colonia e non una nazione sovrana. Trovo spaventoso che l’Europa possa avere voce in capitolo su chi ci deve rappresentare. Draghi è una persona dotata di grande autorevolezza, ma oggi non ho gli elementi per dire come voterebbe Fratelli d’Italia davanti a una sua candidatura al Quirinale. Poi sia chiaro, per me le elezioni non sarebbero necessarie solo nel caso che Draghi andasse al Quirinale, ma in ogni caso, perché credo che il mandato del premier sia strettamente legato alla figura di Mattarella. Con un nuovo presidente della Repubblica si dovrebbe tornare a elezioni, chiunque egli sia».
Salvini ha detto che Draghi deve restare premier, non può prorogare lo stato d’emergenza e subito dopo andarsene.
«Capisco quello che dice Salvini, ma non credo si opporrebbe al ritorno alle elezioni. Poi sul governo Draghi Fratelli d’Italia e gli alleati hanno dall’inizio differenti punti di vista».
Il prossimo capo dello Stato dovrebbe essere eletto da tutto il Parlamento?
«Il metodo da perseguire deve essere sicuramente inclusivo, più persone rappresenta e meglio è. Con un ragionamento serio e aperto si può arrivare a personalità che vengono elette da una ampissima maggioranza, ma se si parte dalla presunzione che debba rappresentare sempre la stessa famiglia politica, cioè la sinistra, come se tutti gli altri fossero inadeguati, non ci siamo. Non dico debba essere per forza di centrodestra, ma vorrei un arbitro capace di far rispettare le regole e ragionare solo nell’interesse della nazione».
Secondo il sottosegretario Francesco Paolo Sisto se si eleggesse Berlusconi i processi contro di lui si dovrebbero fermare. Crede sia giusto?
«Non so cosa accadrebbe, ma penso che Berlusconi sia stato l’uomo più processato della storia d’Italia, e credo che in questo abbia avuto un ruolo il suo impegno politico. Al mio identikit corrisponde, poi bisogna vedere se ci sono i numeri perché quelli del centrodestra non bastano. È importante, però, che siamo consapevoli di poter esercitare una golden share. Dobbiamo essere all’altezza».
Ha ragione il premier, i tamponi e le quarantene per chi arriva in Italia sono misure necessarie o sono penalizzanti per l’economia?
«È penalizzante perché a farlo siamo solo noi. E non mi sembra che i principali Paesi europei ci stiano copiando. Io sono stata la prima a chiedere una maggiore attenzione rispetto al contagio di ritorno, cioè per chi entra o torna in Italia, ma prima il governo ha detto che i vaccini garantivano la libertà e adesso dice che non bastano. Il Green Pass era pensato dall’Ue per favorire la libera circolazione ed era prescritto nella norma europea che non si creasse discriminazione tra vaccinati e non. L’Italia lo ha usato per fare l’esatto contrario. E poi la sinistra dice che le norme europee vengono prima di quelle nazionali. Evidentemente, solo per la Polonia».
Stiamo affrontando una nuova ondata della pandemia con numeri di morti e malati che aumentano e la variante Omicron in arrivo.
«Intanto pare che Omicron sia meno aggressiva e che i vaccini la affrontino con efficacia. Intere nazioni hanno dimostrato che c’era un altro modo di procedere, perché se da una parte il Green Pass ha costretto una serie di persone a vaccinarsi dall’altra ha dato vita a un dibattito molto ideologico e aggressivo che ha radicalizzato le posizioni di chi era preoccupato o scettico».
Ma è favorevole al vaccino?
«Davvero non ho già dato questa risposta? Si, e cento. Credo che il vaccino sia un’arma molto efficace, solo non credo che da sola basti. È stata fatta moltissima confusione, il governo ha dato informazioni sbagliate che hanno portato a comportamenti imprudenti. Quando Draghi si presentò alla conferenza stampa sul primo Green Pass dicendo che con quello le persone che entravano in un posto avevano la certezza di non contagiarsi, dava un’informazione errata. Così come ha sbagliato quando ha esteso la durata del Green Pass da 9 a 12 mesi e io chiedevo scusate, ma sulla base di quali evidenze? Poi non capisco perché il governo non metta nero su bianco che è pronto a indennizzare di fronte a eventuali cause avverse».
Sembra insinuare il dubbio che il governo stia nascondendo pericoli che conosce.
«Non l’ho mai detto. Io penso solo che sbaglino e che un atto del genere sarebbe il modo più efficace per tranquillizzare persone preoccupate. Devi dire che credi in quello che stai facendo, altrimenti sei tu che fomenti i No vax, non l’opposizione. Noi le nostre proposte le abbiamo fatte: distanziamento sui mezzi pubblici, aerazione meccanica nelle scuole e credito di imposta per le aziende che comprano dispositivi di sicurezza».
Vaccinerà sua figlia?
«No, perché secondo me il rapporto rischi-benefici su una bambina di 5 anni non pende per il beneficio. La possibilità che un ragazzo da 0 a 19 anni muoia di Covid, numeri alla mano, è identica a quella di chi muore colpito da un fulmine. Oltretutto il vaccino non ferma il contagio, quindi la vaccinerei solo in base ai rischi che lei corre».
Non ci sono rischi da vaccino sotto i 18 anni.
«Questo nessuno può dirlo nel medio e lungo termine».
Tra i suoi riferimenti in Europa ci sono i governi ungherese e polacco, che richiamano una subalternità della donna, moglie, madre, angelo del focolare. Come mai lei, unica donna leader di un grande partito in Italia, è attratta da quei modelli?
«Purtroppo su Ungheria e Polonia si dicono molte cose inesatte. Le donne non hanno meno peso che da noi in quelle nazioni, anzi. Poi, con una battuta: se su alcuni fronti i Paesi dell’Est hanno qualche gap di democrazia, capiteli, sono rimasti sotto il giogo sovietico fino a pochi decenni fa. Compito dell’Europa occidentale dovrebbe essere quello di sostenerli nel loro percorso, non attaccarli continuamente. Un esempio: Orbán ha interrotto lo stato di emergenza sul quale lo avevano tanto criticato, Draghi no».
Lei vieterebbe l’aborto come in Polonia?
«Siamo due ordinamenti completamente diversi, due culture diverse. Io sulla 194 ho solo chiesto che venga applicata anche la parte sulla prevenzione. Tra le norme polacche e quelle dei democratici americani che vorrebbero si potesse abortire al nono mese, considero più spaventosa la seconda».
Perché dopo l’inchiesta di Fanpage “Lobby nera” non ha cacciato Chiara Valcepina e Carlo Fidanza?
«Carlo Fidanza è sospeso. Dovevo cacciare Valcepina perché è andata a un aperitivo con le persone sbagliate?».
No, perché fa il saluto romano quando le dicono «saluto Covid» o perché, davanti a una persona che parla di affondare una barca di migranti, commenta: «Soluzione green».
«Io ho dato indicazioni precise: non bisogna avere rapporti con Jonghi Lavarini e con persone come lui. Confido che abbiano imparato la lezione, ma credo che le persone vadano soprattutto educate. Cacciarle non è sempre la soluzione. La verità è che c’è il fior fiore del giornalismo italiano che passa le giornate a esaminare qualsiasi profilo Facebook vicino a Fratelli d’Italia. Se lo facessero con gli altri cosa troverebbero?».
Si fida ancora di Fidanza, che è sotto inchiesta per aver proposto al giornalista infiltrato di Fanpage di finanziare illegalmente Fratelli d’Italia?
«Io Fidanza lo conosco da trent’anni, era candidato contro di me per la guida della destra giovanile. Ha cominciato giovanissimo, ama quello in cui crede, vederlo raccontato come un mostro mi ha fatto male. Non mi capacito di come una persona di quella intelligenza sia stata capace di fare un errore del genere, frequentando quella gente. Mentre sull’accusa di finanziamento illecito aspetto cosa dirà la magistratura. Sono certa che Carlo sia una persona onesta, se scoprissi che non è così cambierebbe tutto». —