la Repubblica, 18 dicembre 2021
Le bollette a rate
ROMA – In via straordinaria, per tutto l’anno prossimo si potranno pagare le bollette di luce e gas a rate. Lo prevede l’emendamento del governo alla legge di Bilancio, per far fronte ai rincari record in arrivo per i consumatori. Il meccanismo si potrà applicare a tutti coloro che saranno in difficoltà nel far fronte al pagamento delle bollette, che per i mesi invernali si annunciano particolarmente salate: si prevedono aumenti tra il 20-25% per l’elettricità e del 35-40% per il gas. E sarà quest’ultima la voce che peserà di più sui bilanci familiari.
La rateizzazione scatterà a partire da marzo, con la somma da pagare che verrà spalmata sui dieci mesi successivi. Ma come si potrà accedere? In teoria, il provvedimento riguarda tutte le utenze domestiche. Ma nelle intenzioni del governo dovrebbe riguardare solo le famiglie in difficoltà economica e che non sono in grado di pagare la bolletta. L’emendamento prevede infatti che il fornitore di luce o gas, una volta scaduti i termini, invii – obbligatoriamente – assieme all’ingiunzione di pagamento anche l’offerta per reteizzare la somma nei dieci mesi successivi, senza interessi. Questo perché si prevede che da aprile in avanti i costi dell’energia comincino a scendere, alleggerendo le bollette.
Così come è scritta, la norma consente zone grigie in cui potrebbe infilarsi chi volesse approfittare della possibilità di pagare dilazionando la spesa nel tempo, anche se non si trova in difficoltà economica. Di fatto, basterebbe dire alla banca di sospendere l’accredito automatico del pagamento sul conto corrente. A quel punto, scatterebbe l’ingiunzione e l’offerta obbligatoria per la rateizzazione.
Il provvedimento vale fino a 1 miliardo di euro, ma non sarà a carico del bilancio dello Stato. La somma arriverà dai fondi che Arera (l’Autorità che sovrintende ai servizi energetici) mette da parte, grazie a un’apposita voce in bolletta, da utilizzare in caso di emergenza.
Il miliardo si aggiunge ai 3,8 miliardi già inseriti nella legge di Bilancio. Serviranno per sterilizzare parte degli aumenti previsti per il primo trimestre dell’anno: in particolare, per azzerare tutti i cosiddetti “oneri di sistema legati” alle bollette per l’elettricità (la cui voce più consistente riguarda gli incentivi alle rinnovabili), per la riduzione al 5% dell’Iva per il gas (prevista al 10% per le famiglie e al 20% per le imprese), nonché per un ulteriore stanziamento in favore degli utenti che versano in condizioni svantaggiate.
Si tratta, complessivamente, del terzo intervento del governo a partire da metà 2021: finora, in due riprese, sono già stati stanziati 5,3 miliardi dopo gli aumenti scattati il primo luglio e il primo ottobre. Tutta colpa della corsa delle materie prime, che nel caso del gas ha battuto ogni record precedente: in Europa a inizio anno valeva 15 euro al megawattora e in settimana ha raggiunto un nuovo primato, sfiorando i 130 euro.
Come se non bastasse, sui costi dell’energia dei prossimi mesi potrebbe influire anche quanto accaduto in Francia, dove il colosso di stato Edf ha dovut o fermare due centrali nucleari per urgenti lavori di manutenzione. Il problema è che la Francia vende una parte della sua energia prodotta con il nucleare ai Paesi confinanti: ma a causa della situazione di emergenza ha ridotto le quantità dirette all’estero per soddisfare la domanda interna. In via precauzionale Terna – la società che gestisce la rete ad alta tensione – ha coinvolto gli operatori, per tenersi pronti a un aumento della produzione. Enel e A2a hanno così momentaneamente rimesso in funzione gli impianti a carbone di La Spezia e Monfalcone, in via di dismissione. E l’energia prodotta con il carbone è più cara del nucleare francese.