Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  dicembre 17 Venerdì calendario

Le cicogne sfaticate

Ha ragione Greta che, nordica Cassandra, continua a ammonirci sulle mutazioni climatiche, saremmo alla vigilia del disastro, il nostro mondo si riscalda, i ghiacci si sciolgono, e i mari sommergeranno le città costiere, da Venezia a Amsterdam?
Ma vedo sui giornali una bella foto, una coppia di cicogne, tranquilla con le zampe nella neve in Baviera. Non sembrano soffrire.
Chissà perché non ritornano come in ogni inverno in Africa? Mi ricordano la favola di Oscar Wilde, Il principe felice: una rondine per amore della statua del principe coperta d’oro e pietre preziose rimane in Gran Bretagna, e finisce per morire di freddo. Anche die Störche, le cicogne, faranno una brutta fine nell’inverno che sta per cominciare, vittime della loro pigrizia?
Rühstädt è chiamato il villaggio delle cicogne, nel Brandeburgo, non lontano da Berlino, 240 abitanti e 80 pennuti, addetti sempre secondo le favole, a far nascere i bambini. Grazie a loro, giungono anche i turisti per fotografare e filmare i volatili. Gli abitanti ormai conoscono le coppie che vengono a deporre le uova, sempre nello stesso nido, e hanno dato loro un nome.

Ci andai anch’io anni fa all’inizio di agosto. La guerra e il regime comunista avevano risparmiato il villaggio, tutto era rimasto come nell’ Ottocento. Verso l’inizio di aprile, giungono le cicogne in coppia, e ritornano sempre al loro nido, che ritrovano dopo un volo di migliaia di chilometri. In agosto, i piccoli cominciavano a osare i primi voli, ancora goffi e incerti, planavano verso il nido, sbagliavano rotta e finivano sulle tegole. Questione di giorni, avrebbero imparato e preso il volo verso l’Africa, al di là del Sahara.
Ora non più. Lasciano il Brandeburgo, cioè la vecchia Prussia, per giungere appena 600 chilometri più a sud. Quest’anno, almeno 300 cicogne sverneranno in Baviera. Le ha censite Oda Wieding, esperta del Landesbund für Volgelschutz, l’ente regionale per la protezione dei volatili. I tedeschi hanno sempre un’associazione, un ufficio, che si occupa di ogni problema. Il clima è più mite, i corsi d’acqua e gli stagni non gelano come in passato, ha spiegato Oda, troveranno ranocchie e pesciolini per nutrirsi, o topi e altri animali di piccola taglia, che a loro volta non passano più l’ inverno nelle tane. Sono una minoranza, è vero, altre centinaia, migliaia di

cicogne sono già al caldo in Africa. Le cicogne invece di sorvolare il Mediterraneo come hanno fatto per secoli, si limitano a volare fino in Spagna, svernano nel delta del Rodano, in Portogallo, o in Svizzera. Un paio di giorni da Rühstädt.
Gli animalisti si allarmano: il clima è traditore, potrà arrivare un’ondata di gelo, e le cicogne moriranno come la rondine di Wilde. Colpa nostra: i laghi e i ruscelli non gelano e cade poca neve perché avveleniamo l’ambiente. Nelle foto in bianco e nero degli Anni Venti si vede il Reno coperto di ghiaccio, così come l’Elba il fiume che attraversa il Brandeburgo. Ora non più. Ma sono anche convinto che le cicogne siano più avvedute di quanto si sospetti: sanno che hanno poco da temere.
E se rimangono in Europa, è anche colpa degli animalisti troppo premurosi. A partire dagli Anni Novanta, preoccupati che le cicogne più giovani e inesperte, e più deboli, non riuscissero a compiere il lungo volo di ritorno, hanno allestito centri di accoglienza per proteggerle, in Svizzera, nel Baden-Würrtemberg, in Alsazia. In comode gabbie le cicogne hanno trovato cibo e caldo, si sono viziate, e hanno trasmesso l’esperienza alla prole. Generazioni di Störche hanno imparato a evitare il faticoso, e anche rischioso volo di migliaia di chilometri.
Non basta. La natura è più saggia di quanto sospetti Greta. Oggi le cicogne sono protette da un piumaggio più folto, da una Winterjacke, una giacca invernale, ha spiegtoa Frau Oda, che le protegge dalle temperature rigide. E se dovesse arrivare un’improvvisa ondata di gelo, assicura, saranno sempre in tempo a riprendere il volo verso il Sahara. Non faranno la fine della rondine del principe felice.
Potrebbe interessarti
A Natale vinci con MyPortalAD
A Natale vinci con MyPortal
Smartbox sapori firmati Michelin Weekend per due a praga, parigi o barcellona
michelingroup.com
Gli stivali invernali più comodi, alla moda, flessibili e leggeri in commercio.AD
Gli stivali invernali più comodi, alla moda, flessibili e leggeri in commercio.
Boojoy Shoes ™
Approfitta della promo e libera la comunicazione della tua azienda!AD
Approfitta della promo e libera la comunicazione della tua azienda!
nfon.com
Torna CREAMI WOW 50 GIGA: 50GB, minuti e SMS illimitati a 5,90€/mese.AD
Torna CREAMI WOW 50 GIGA: 50GB, minuti e SMS illimitati a 5,90€/mese.
Postemobile.it
AD
Raccontiamo la storia che cambia
ABBONATI
La Stampa
News correlate