il Fatto Quotidiano, 17 dicembre 2021
Intervista a Zhang Yimou
Un omaggio al cinema, un peana all’amore. Con ricadute politiche tanto coraggiose quanto problematiche. Negli anni della Rivoluzione culturale, la giovane orfana Liu Guinu ruba una pellicola: per vedere un secondo di quel cinegiornale l’evaso da un campo di lavoro Zhang Jiusheng è pronto a sacrificare tutto, anche la libertà. Nelle nostre sale con Fenix Entertainment e Europictures, è One Second, scritto – con Zou Jingzhi – e diretto da Zhang Yimou, uno dei più grandi registi cinesi, l’autore del capolavoro Lanterne rosse, di Ju Dou e Hero, tre volte candidato all’Oscar. Annunciato in concorso al Festival di Berlino 2019 e poi “misteriosamente” cancellato, One Second ha avuto più di un problema con la censura governativa, che ne ha anche inibito la partecipazione ai Golden Rooster nazionali. La Rivoluzione culturale di Mao, che tra il 1966 e il 1976 mandò intellettuali e classi medie nelle campagne per la rieducazione forzata, è stata riconosciuta dal Partito comunista come un disastro socioeconomico, ma rimane un tema ultra-sensibile: interpellato al riguardo Zhang Yimou ha preferito non rispondere, astenendosi altresì dal commentare le vicissitudini censoree. Va detto, dell’una e dell’altra questione One Second parla da sé.
Zhang Yimou, perché l’ha girato?
La pellicola esiste da un centinaio d’anni e ora è stata completamente sostituita dal digitale, ma molti dei ricordi della mia gioventù sono ancora freschi nella mia mente, così ho voluto girare questo film come una sorta di “lettera d’amore” alla pellicola.
È stato ispirato da Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore?
Ho amato quel film, e One Second è stato proprio ribattezzato dalla nostra stampa come “la versione cinese di Nuovo Cinema Paradiso”. Anche se la mia storia e quella del regista Tornatore sono diverse, credo che stiamo parlando della stessa cosa: la gioventù, i ricordi, l’amore per il cinema, il trascorrere del tempo.
Che cosa un singolo fotogramma può rappresentare nella vita di una persona, in particolare della sua?
Un fotogramma in un film è spesso chiamato fermo immagine, e la vita di una persona è spesso “congelata” in pochi momenti, sicché una lunga storia può essere racchiusa in un istante. Un fermo immagine è un momento della memoria. La memoria di nessuna persona è completa, non possiamo mai ricordare tutto, solo quei momenti che rappresentano simbolicamente il nostro percorso di vita, appunto, i nostri fotogrammi.
È preoccupato per il futuro del cinema? Le piattaforme streaming stanno distruggendo la sala?
Mi chiedo: quanto dureranno i cinema tradizionali nell’era di Internet? C’è qualcosa di così affascinante nel modo in cui gli esseri umani si riuniscono per guardare film insieme, quel magnetismo reciproco che creano è indescrivibile! In effetti, One Second è un omaggio a quel magnetismo, a quel fascino. Spero che questo modo di guardare condiviso continui per sempre, perché è questo che rende il cinema così speciale.
Perché ha deciso di abbandonare il wuxiapian (genere spettacolare “cappa & spada”) e i progetti ad alto budget per un film più personale e intimo quale One Second?
Covavo da molti anni il desiderio di realizzare questo film, lo preparavo nella mia mente, perché sapevo che un giorno l’avrei fatto. Anche se non è un film commerciale e forse non è così attuale, ne vale la pena. Credo che non sia solo personale, è probabilmente un ricordo che riguarda tutti. E sono estremamente felice che questo desiderio sia stato finalmente esaudito.
Che cosa condivide con Mr. Movie, il proiezionista del villaggio?
Ho visto molti di questi proiezionisti da bambino, erano per me misteriosi e irraggiungibili, avvolti in un’aura come maghi. Al giorno d’oggi, i computer e il digitale ci hanno privato di questa magia, le immagini vengono fuori al tocco di un dito, in modo così semplice da non sembrare così preziose. Vede, questa è la tecnologia! È difficile dire se sia stata una benedizione o una maledizione per il cinema. È un dubbio che rimane, così come restano la confusione e le preoccupazioni circa l’intelligenza artificiale nel futuro.
Qual è la sua relazione con il cinema italiano?
Alla scuola di cinema sono stato molto influenzato dal Neorealismo. Poi sono stato fortunato ad avere un rapporto privilegiato con la Mostra del Cinema di Venezia, dove molti dei miei film sono stati presentati in anteprima mondiale e hanno vinto premi. Spero davvero che il pubblico italiano apprezzi One Second.
Qual è la bellezza di questo secondo?
Penso che sia affascinante vedere migliaia di persone che cantano insieme al film per un secondo, qualcosa che Internet e i computer non possono darti, e questa è la bellezza del cinema e del film.