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 2021  dicembre 15 Mercoledì calendario

Intervista a Federica Brignone


«Sto sciando alla grande perché sono serena e mi sento libera. La scelta di avere con me mio fratello Davide è stata vincente. Un’atleta del mio livello a 31 anni conosce se stessa e sa di che cosa ha bisogno. Ho imparato dalla Compagnoni». Federica Brignone, l’azzurra più vincente di sempre, è un fiume in piena, come le energie che ha gettato sulla pista di St.Moritz domenica scorsa nel supergigante che le ha regalato il 17° successo della carriera, il record rosa. Meglio di uno dei suoi miti, la “Deborah”, dalla quale ha ereditato lo skiman Mauro Sbardellotto. «Ho creato il mio gruppo ma ovviamente scio con le compagne. Ma Davide resta il mio punto di riferimento».
Federica, qual è il clic che le è scattato rispetto alla scorsa stagione finito con il morale a terra?
«Mi diverto e sono tranquilla. Ho lavorato già dalla primavera scorsa su me stessa. Non c’era molto da fare dal punto di vista tecnico, invece ho puntato molto sull’aspetto mentale. Ho imparato dagli errori. Per quanto riguarda lo sci è giusto a questo punto della carriera avere un programma personalizzato. Io non posso fare le stesse cose delle altre perché gareggio in tutte le discipline, e sono l’unica a farlo».
Quindi non ha cambiato nulla per cambiare tutto?
«Sì. Ho modificato una parte dentro di me e i risultati si vedono. Sto bene e la pista mi risponde. Sono orgogliosa del supergigante vinto. Anche se quando ho tagliato il traguardo mi sono detta “non ho fatto quello che dovevo in un punto del tracciato”...davvero pensavo di aver sbagliato. Invece, poi ho visto il cronometro e sono esplosa di gioia».
La solita perfezionista.
«Sì, sono fatta così. Nel weekend di Lake Louise avevo avuto ottime sensazioni e da allora mi ripetevo, adesso torno in Europa e spacco sulle mie piste. A St.Moritz ho provato ad andare oltre il limite, volevo fare la differenza».
Avere suo fratello accanto è fondamentale?
«Sì. Lui ha nervi saldissimi, non so come faccia, sa gestire le situazioni alla grande».
Si è messa in testa un obiettivo o prende quello che viene?
«Prendo quello che arriva. Perché nello sport non puoi decidere solo tu. Nei miei piani comunque c’è tutto, la mia quarta Olimpiade (la prima è stata a Vancouver) e la Coppa del mondo. Gareggerò in tutte le specialità, unica italiana a farlo, ma il mio focus è sul gigante e sul supergigante. A Lake ho fatto la discesa che a volte mi serve come allenamento. Insomma, dovessi avere problemi di stanchezza sacrifico la libera o lo slalom».
Parlando dei Giochi a Pechino, ha seguito la vicenda di Peng Shuai, la tennista scomparsa dopo l’accusa di abusi contro l’ex vicepremier?
«Sì. Nella trasferta americana ci hanno fatto molte domande sul suo caso. Non voglio entrare in questioni politiche perché sono un’atleta, ma le esprimo la mia totale solidarietà come donna. Ciò che è successo è terribile, e non solo perché lei è una tennista famosa. Penso alla persona. I diritti umani devono essere rispettati».
Oltre alle vittorie nello sci, che cosa cerca nella vita?
«Nello zaino mi porto tantissime avventure ed emozioni. Ho girato il mondo grazie al mio sport e di questo sono grata. In America ho avuto la fortuna di assistere ad una partita dell’Nba, alla mia seconda Olimpiade, in Russia, ho sciato come una matta in neve fresca e poi ho visitato il Cremlino. Ho pattinato sul ghiaccio a St. Moritz e a Cortina. Insomma me la spasso, guardo la vita a 360 gradi. E poi voglio aggiungere uno dei miei principi, la sportività. Se rispetto me stessa rispetto anche gli altri».
Come trascorre il tempo libero?
«Dopo le gare mi rilasso e mi riposo anche se stare ferma mi riesce sempre difficile. Dopo la vittoria in superG ho guardato la tv passando dal biathlon alla Formula 1 alla partita di calcio del Milan alla sera».
I suoi idoli sportivi?
«Quelli con cui sono cresciuta. Da Alberto Tomba alla Compagnoni a Isolde Kostner e Alberto Schieppati che è stato a lungo a Courmayeur. E poi le azzurre che mi hanno accolto in squadra al mio esordio in Nazionale, Manuela Moelgg, Denise Karbon, Daniela Merighetti e le sorelle Fanchini, per me sono state un’ispirazione. Mi hanno scritto dopo la vittoria. Ho seguito anche molto Hirscher».
Ha sciato con lui?
«L’ho conosciuto. È un signore, ha un grande rispetto per tutti e quando mette i bastoni fuori dal cancelletto dà il 100 per cento».
Federica, ci parli della sua anima ecologista e di “Traiettorie Liquide”, il progetto di sostenibilità ambientale che ha lanciato.
«Sono molto coinvolta in questa iniziativa, nata nel 2017, contro l’inquinamento dell’acqua».
Il suo messaggio in difesa dell’ambiente?
«In ognuno di noi esiste una piccola parte dell’oceano primordiale e per questo siamo chiamati a preservarlo. Non è più un problema distante, è fondamentale per la nostra sopravvivenza. Riuscire a rendere consapevoli più persone possibili è la mia missione». —