Giuseppe Gagliano per www.startmag.it, 13 dicembre 2021
STUPEFACENTE ASSAD - UN'INCHIESTA DEL "NEW YORK TIMES" RIVELA L’IMPERO DELLA DROGA CHE LA FAMIGLIA ASSAD HA COSTRUITO IN SIRIA: LA SOSTANZA COMMERCIALIZZATA È IL CAPTAGON, UN COMPOSTO DI ANFETAMINA E ALTRI STIMOLANTI - A LIVELLO ECONOMICO IL BUSINESS RAGGIUNGE LA CIFRA RECORD DI 2,9 MILIARDI DI DOLLARI E NATURALMENTE LA DROGA ARRIVA IN EUROPA TRAMITE GRECIA E ITALIA - HEZBOLLAH SVOLGE UN RUOLO FONDAMENTALE: NON SOLO PRODUCE HASHISH, MA ANCHE QUESTE PILLOLE… -
Cosa scrive il New York Times sull’impero della droga di Assad in Siria.
La recentissima inchiesta del New York Times sull’impero della droga che la famiglia Assad ha costruito in Siria conferma quanto rilevato dall’Economist nell’agosto del 2021. Più nello specifico la droga commercializzata è il Captagon, un composto di anfetamina e altre sostanze stimolanti.
La produzione e la distribuzione di questa droga sintetica coinvolge direttamente una parte importante delle forze armate siriane e cioè la quarta divisione dell’esercito siriano diretta da Maher al-Assad, fratello minore del presidente.
A livello economico questa droga sintetica raggiunge la cifra record di 2,9 miliardi di dollari e naturalmente giunge in Europa e cioè in Grecia e in Italia (nel luglio del 2020 la guerra di finanza di Salerno ne aveva infatti sequestrato una quantità per un valore di mercato di 84 milioni).
Per giungere in Italia la droga passa attraverso la Svizzera e più esattamente attraverso il società fantasma come la GPS Global Aviation Supplier di Lugano. L’importanza di questo traffico era stata già evidenziata dal periodico The Economist, come dicevamo poc’anzi.
Che cosa rivelava l’inchiesta del periodico? In primo luogo veniva sottolineato come la Siria sia diventato il primo fornitore mondiale di questa droga sintetica e cioè è diventata la principale merce di esportazione e fonte di valuta pregiata del paese.
Stando infatti alle indagini del Centro che la ricerca di Cipro, le autorità di altri paesi hanno sequestrato droghe siriane per un valore di circa 3,4 miliardi di dollari e quindi data l’entità notevole di questa cifra è chiaro che la commercializzazione di questa droga sta diventando uno strumento per finanziare il governo centrale.
Ciò non deve sorprendere, dal momento che già negli anni 90 la Siria e più esattamente la valle della Beqa’ è stata la principale fonte di hashish. Tuttavia l’apice della produzione di droga è cominciata soltanto nel 2011, cioè dopo la guerra civile.
A parte la famiglia Hassad, Hezbollah svolge ieri come oggi un ruolo fondamentale: proprio nelle montagne di Qalamoun non solo ha prodotto hashish, ma ha prodotto anche le pillole di captagon. Tuttavia è certamente la Siria a svolgere il ruolo centrale in questo traffico e più esattamente le due fabbriche chimiche site rispettivamente nella città di Aleppo e di Homs.
Al di là del fatto – assolutamente scontato – che il regime di Assad è un regime assolutamente autoritario, è tuttavia altrettanto evidente che il ruolo della droga – e i profitti che determina – costituisce un aspetto molto importante anche per le nostre democrazie: e cioè che lo Stato ufficiale collabora in modo sinergico con il Deep State sia nelle democrazie che negli Stati autoritari.
Pensiamo – a titolo esemplificativo – al ruolo che i contras ebbero proprio nel commercio di droga per contrastare la minaccia comunista, ed in particolare faccia di ananas cioè Noriega un uomo chiave non solo per gli USA ma anche per la P2, come rivelato da Francesco Pazienza nella sua autobiografia Il Disubbidiente.