Specchio, 12 dicembre 2021
In Germania mancano infermieri
Vedere il sistema sanitario allo stremo in Germania è un bel paradosso. Costringe a rispolverare proverbi come: «Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane». Se il pane sono i letti in terapia intensiva, quelli proprio non mancano. Sono oltre 27.000 in tutto, tra high-care e low-care, peccato che sempre più posti non siano a disposizione. Mancano i denti, ovvero gli infermieri e le infermiere in grado di tenerli operativi. In un anno, tra l’autunno del 2020 e il 2021, addirittura 5000 letti sono usciti dal conteggio per il fenomeno, al momento tutto tedesco, degli infermieri in fuga. «Abbiamo il 20-25% di posti letto in meno rispetto all’ultima ondata», dice il professor Michael Bauer, della clinica universitaria di Jena, Turingia uno dei Land più compromessi. «Gli ultimi estenuanti mesi hanno portato a un peggioramento dell’umore e a ulteriori licenziamenti di infermieri regolari», ha aggiunto di recente il presidente dell’associazione dei medici di terapia intensiva e medicina d’urgenza Uwe Jannsen. Ce lo conferma Maria, un’infermiera italiana che lavora nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Berlino. «C’è un carico di lavoro esagerato», ci racconta «solo da noi, che siamo un piccolo reparto di rianimazione, siamo sotto di 6/8 unità». «Ci sono state notti in terapia intensiva, in cui mi sono occupata da sola anche di quattro pazienti attaccati ai macchinari. Una responsabilità enorme, perché di ognuno vanno costantemente controllati diversi parametri vitali», dice l’infermiera specializzata. «Il personale è da sempre scarso negli ospedali tedeschi, soprattutto nei reparti specializzati, ma adesso la situazione è peggiorata» spiega ancora Maria, arrivata dall’Italia diversi anni fa. «Solo per girare sulla pancia un paziente-covid e migliorarne la respirazione servono 2/3 infermieri e almeno 1 medico, ho tanti colleghi che hanno lasciato, altri hanno cambiato reparto mentre altri ancora da gennaio lavoreranno all’80% o al 65%», spiega. «Siamo stanchi ed è una situazione impossibile da gestire alla lunga». Lo stipendio è buono, paragonato all’Italia. Sono le condizioni di lavoro ad essere estenuanti. Per mesi gli ospedali sono stati in sciopero. A fine novembre il personale infermieristico dei Laender, insieme ad altri dipendenti pubblici, ha spuntato dal prossimo anno un aumento del 2,8% in più in busta paga. Ne godranno però solo i dipendenti delle strutture finanziate dai Laender. —