la Repubblica, 12 dicembre 2021
Il sequel di Sex and the City scuote pure Wall Street
Attenzione: spoiler. La nuova saga di Sex and The City — quel And Just Like That sequel dell’iconica serie tv tornata su piccolo schermo dopo 17 anni (in Italia trasmessa da Sky) – si apre con un lutto a casa Bradshaw. Negli ultimi minuti della prima puntata ambientata ai giorni nostri, in una New York post lockdown, la vita apparentemente perfetta di Carrie, la protagonista interpretata da Sarah Jessica Parker, è devastata dalla morte improvvisa dell’amato Mister Big (Chris Noth).
L’eterno fidanzato nel frattempo sposato in uno degli (sfortunati) film seguiti alla serie tv. E proprio sul suo funerale si concentra la seconda puntata. Peccato che i fan non l’abbiano presa bene. Si aspettavano una dipartita, sì, ma quella della vivace Samantha Jones interpretata dall’attrice Kim Cattrall: che non ha partecipato alle riprese, in lite con le colleghe a causa della sua retribuzione più bassa. Certo, di Samantha si parla, liquidata in poche battute (è a Londra, dove si è trasferita dopo aver bisticciato, appunto, con Carrie per questioni di lavoro). Mentre la fine repentina di Big – stroncato da un collasso dopo 45 minuti di Peloton, inopportunamente intrapreso dopo aver fumato un sigaro – arriva, letteralmente, fulminea. E inattesa, visto che per evitare anticipazioni, gli autori della serie avevano girato con la coppia alcune scene finte all’aperto, facendo presagire ben diversi sviluppo. La sorpresa però, ha indispettito molti. Coi patiti della serie a esprimere il loro sconcerto sui social, accusando gli autori: “avete poca fantasia”. E pazienza se era stato lo stesso Noth, restio a vestire di nuovo i panni del vecchio personaggio, a chiedere una rapida uscita di scena: lungamente contrattata col produttore Michael Patrick King. E i critici concordano nel ritenere che i flop dei film seguiti alla serie tv sono dovuti proprio all’aver dato alle protagoniste legami stabili, rendendo, di fatto, la trama delle loro avventure banali. Sottolineando allo stesso tempo come la newyorchesissima saga – che omaggiò pure la tragediadell’11 settembre – non poteva ignorare i tanti lutti determinati dalla pandemia nella Grande Mela durante questi due anni appena trascorsi.
Se i fan hanno il cuore infranto, a essere fatta a pezzi dalla serie tv è però anche la reputazione della qui diffusissima Peloton. Altro che Cosmopolitan e scarpe Manolo Blahniks, alla fine degli anni 90 diventati fenomeni culturali proprio grazie alla serie. Venerdì – il giorno dopo la première mondiale del reboot, cioè – le azioni dell’azienda di cyclette casalinghe con corso di spinning annesso, sono crollate: dell’11 per cento. Tanto che la società, che pure aveva acconsentito a far apparire la cyclette in quella particolare puntata, è corsa ai ripari, postando sui suoi social la dichiarazione di una eminente cardiologa americana, Suzanne Steinbaum, che li “scagiona”: «Siamo tutti rattristati dalla notizia della morte di Mr. Big. Ma la colpa è del suo stile di vita stravagante, tutto alcol, fumo e bistecche. La sua vita era già a rischio, aveva già avuto un collasso durante la sesta stagione. Pedalare in sella alla sua Pelaton ne ha semmai ritardato la fine...».
La morte di Big, per quanto clamorosa, non è d’altronde l’unica mostrata negli anni nella serie tv sempre molto attenta ai cambiamenti intimi e sociali: dalla drammatica scena in cui Lexi Featherston (Kristen Johnston), party girl amica di Carrie, cade da un grattacielo sporgendosi troppo da una finestra perché ormai in città non si può più fumare, fino al funerale della mamma di Miranda (Cynthia Nixon). È lutto in casa Bradshaw, dunque. Almeno fino alla prossima puntata.