il Fatto Quotidiano, 11 dicembre 2021
Orcel risarcito con 68 milioni dal Santander
Una sentenza di primo grado di un tribunale di Madrid giovedì ha ordinato a Santander, la maggior banca spagnola, di risarcire il banchiere italiano Andrea Orcel con 67,8 milioni, pari alla paga annua di 1.843 dipendenti di UniCredit. Secondo i giudici, l’istituto spagnolo guidato da Ana Botín ha violato il contratto di lavoro vincolante da amministratore delegato proposto ad Andrea Orcel quando a settembre 2018, per un disaccordo sulla sua paga, ha rescisso “unilateralmente e arbitrariamente” l’offerta di assunzione. Per potersi candidare, il manager italiano – oggi amministratore delegato di UniCredit – si era appositamente già dimesso dal suo ruolo di capo dell’investment banking della banca svizzera Ubs.
A gennaio 2019, dopo la rivolta degli azionisti contro il maxi-contratto di assunzione, la banca spagnola aveva fatto un’improvvisa marcia indietro, affermando di non poter soddisfare le richieste di pagamento di Orcel, comprensive della copertura fino a 35 milioni di un bonus da 55 milioni che il manager avrebbe dovuto ricevere da Ubs. Orcel aveva inizialmente chiesto fino a 112 milioni per violazione del contratto e danni ma, dopo la nomina in UniCredit, aveva ridotto le sue richieste. Alcuni addetti ai lavori considerano la sentenza un duro colpo per Botín, la presidente esecutiva del Santander, perché nell’estate del 2018 la manager aveva pressato personalmente Orcel perché accettasse il ruolo. Santander ha annunciato che farà ricorso contro la sentenza.