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 2021  dicembre 11 Sabato calendario

Renzi vola di nuovo negli Emirati e snobba Salvini

Questa mattina sarà ad Atreju, la festa di partito di Fratelli d’Italia per parlare di riforme istituzionali con Marcello Pera, Luciano Violante e Sabino Cassese con vista sul Quirinale. Ma da domani il suo nome sarà su un cartellone molto più glamour, pur senza nulla togliere a Giorgia Meloni: Matteo Renzi è pronto a volare negli Emirati Arabi, dove lo attendono al Global Citizen Forum per l’ennesima conferenza di lusso.
E la decisione di andare all’estero non è passata inosservata. In questi giorni, Renzi avrebbe dovuto incontrare prima Matteo Salvini e poi Giovanni Toti per fare il punto in vista dell’elezione del presidente della Repubblica. Ma fonti parlamentari confidano al Fatto che gli impegni sarebbero stati rinviati proprio a causa di un imminente viaggio all’estero dell’ex premier. Basta incrociare le date per scoprire che nelle stesse ore Renzi è annunciato come super-ospite del Forum, in programma domani e lunedì a Ras al-Khaima, un centinaio di chilometri a nord di Dubai. L’evento è organizzato dall’omonima organizzazione non-profit canadese fondata dall’imprenditore “filantropo” (così almeno dice di sé) Armand Arton, che per il Forum ha arruolato cantanti, manager e persino ex calciatori come Clarence Seedorf. Il programma degli speech è riservato e l’ufficio stampa della kermesse fa sapere che nessun evento sarà trasmesso in streaming, giustificando così una certa esclusività.
Per dare l’idea, il biglietto di ingresso ai panel costa 1.300 dollari. Ma l’appuntamento più atteso non va cercato nella scaletta degli interventi, ma nel “Global citizen gala”, il momento conclusivo del Forum dove tutti gli ospiti e i facoltosi hanno occasione di “fare network”, come promuove il sito che mette in vendita i biglietti. Per accaparrarsi un momento del genere, i prezzi salgono: 2.300 dollari per l’ingresso ai panel e al Gala, 2.600 se si includono due notti al meraviglioso Waldorf Astoria Hotel, albergo con tanto di piscina, spiaggia privata, palestra e centro benessere. Numeri del genere non devono spaventare, visto il tipo di pubblico a cui si rivolgono questi eventi. Non a caso ieri il Forum ha annunciato il tutto esaurito: sold out con qualche ora di anticipo sull’inizio dei lavori. Per la gioia del board dell’organizzazione, che oltre a Cherie Blair, moglie dell’ex primo ministro inglese Tony, include anche il cantante e produttore Wyclef Jean, l’economista Nouriel Roubini e soprattutto lo sceicco Moe Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar.
Sarà un palcoscenico, quello emiratino, per incrociare diverse istituzioni di paesi africani ed asiatici, ma anche per godersi la sfilata di celebrità: tra gli altri, sono attesi l’attrice Eva Longoria, i dj Afrojack e Steve Aoki e la cantante e attrice Nichole Shcerzinger.
Un contesto di certo più suggestivo rispetto alle noie della politica italiana. Renzi questa mattina parteciperà in presenza ad Atreju, ma ha dovuto rimandare i colloqui riservati in vista dell’elezione del presidente della Repubblica. Avrebbe dovuto vedere Salvini e all’inizio della settimana prossima Giovanni Toti per parlare del nuovo gruppo centrista che potrebbe pesare sul voto presidenziale. Tutto rinviato di qualche giorno.
Contattato dal Fatto, lo staff del senatore non ha dato spiegazioni sulla conferenza, dribblando anche la richiesta di chiarimenti sull’entità di eventuali gettoni di presenza, sui quali anche lo staff del Forum mantiene il riserbo.
È proprio sui soldi percepiti per le sue attività di speaker che Renzi se la deve vedere con le accuse del Movimento 5 Stelle, che adesso chiede all’Europa regole più ferree: due giorni fa gli eurodeputati M5S hanno presentato una serie di emendamenti ad hoc alla relazione finale della Commissione speciale contro le ingerenze straniere, nata soprattutto per mettere paletti ai finanziamenti ai partiti. Con questa mossa, il Movimento chiede di estendere i divieti anche ai singoli eletti, mettendo al bando i compensi ricevuti da Stati stranieri o da fondi a essi riconducibili. Proprio come nel caso di Matteo.