Il Messaggero, 11 dicembre 2021
Quanti sono i matrimoni forzati in Italia
«Non edulcoriamo la realtà: i matrimoni giovanili e forzati sono un’autorizzazione allo stupro». La senatrice Emma Bonino non usa mezzi termini per spiegare l’importanza dell’iniziativa Stop Child Marriage, illustrata al Senato in occasione della presentazione del rapporto Spose Bambine: Indagine sui matrimoni minorili in Italia. Una ricerca realizzata in sinergia dalle associazioni Non C’è Pace Senza Giustizia e The Circle Italia Onlus e che vuole accendere l’attenzione su una drammatica questione mai affrontata in modo incisivo. I primi dati raccolti in Italia da un ente pubblico sono del Servizio Analisi della Polizia Criminale e coprono il triennio 2019-2021, da quando è stato introdotto il 9 agosto 2019 il Codice rosso per combattere i reati legati alla violenza di genere e familiare. In quel frangente sono stati identificati 24 matrimoni forzati, di cui l’85% a danno di donne, il 73% perpetrato da maschi, un terzo sono matrimoni minorili e il 9% delle vittime sono bambine di meno di 14 anni. Se poi si considera la nazionalità il 59% delle vittime è straniero e il 41% è italiano.
LA STRATEGIA
«Manca una strategia nazionale per affrontare questa problematica – ha spiegato Giulia Schiavoni, del Programma Genere e Diritti Umani di Non c’è Pace senza Giustizia – basti pensare che i primi dati raccolti risalgono a quest’anno e non abbiamo uno studio sistematico. Tutto suggerisce che il servizio criminale della Polizia di Stato abbia captato solo alcuni dati: la punta di un iceberg». Schiavoni si riferisce ai casi sommersi. Ne è un esempio il report del Ministero dell’Interno realizzato sul territorio nazionale: tra agosto e dicembre 2019 rileva sette casi, nel 2020 solo otto e tra gennaio e maggio 2021 conta nove casi di matrimonio forzato, di cui un terzo coinvolgeva minorenni. Numeri in netto contrasto con l’indagine svolta nel 2009 da un’organizzazione della società civile: in un anno nella sola regione Emilia-Romagna identifica ben 33 casi di nozze forzate.
Il matrimonio minorile rappresenta senza dubbio una grave violazione dei diritti umani ed è un’evidente forma di violenza sessuale e di genere sui minori. In Europa l’età stabilita per il matrimonio è la maggiore età; l’Italia ha introdotto il reato di matrimonio forzato nel Codice rosso, ma la legge ancora permette, sia pure in casi eccezionali, il matrimonio minorile a partire dai 16 anni. «Per anni la violenza familiare sulle donne è stata negata, nascosta ha ricordato la senatrice Bonino, che supporta la rete Girls not Bride (bambine non mogli) Questa dei matrimoni minorili è un’altra lunga battaglia, visto che sono stati una tradizione anche da noi fino a due o tre generazioni fa. Le donne sono sempre considerate di altri, per questo dobbiamo ribadire ancora io sono mia, uno slogan di 40 anni fa che rimane sempre attuale».
È merito della ricerca Spose Bambine: Indagine sui matrimoni minorili in Italia, resa nota in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, se i riflettori vengono finalmente accesi, ma non è abbastanza. Basti considerare l’indagine del 2017 nella comunità Rom nella periferia di Roma, dove il 7,7% delle unioni, raramente volontarie, erano con minorenni. «Per combattere un nemico ha sottolineato Adelaide Corbetta, presidente di The Circle Italia Onlus bisogna conoscerlo. La ricerca commissionata da The Circle Italia, grazie a una grande raccolta fondi, e realizzata da NPWJ serve a questo: a conoscere i dati dei matrimoni infantili in Italia, a sapere dove esistono e a combatterli. E a far sì che in futuro si possa chiedere a tutte le bambine: Cosa vuoi fare da grande?».
IL DIALOGO
Secondo l’Unicef per ogni bambino sposato sotto i 18 anni, abbiamo 5 bambine sposate sotto la stessa età, 650 milioni di donne subiscono le conseguenze dirette del matrimonio minorile e oltre dodici milioni l’anno sono costrette a contrarre nozze forzate prima di aver raggiunto la maggiore età. Quello dei matrimoni infantili è «un tema che tocca le nostre coscienze ha assicurato in conferenza Elena Bonetti ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia che non può in nessun modo farci voltare lo sguardo dall’altra parte anche se si fa fatica a parlarne, come se ci fosse un tabù sociale. Dobbiamo farci carico di un impegno per eradicare il fenomeno, in tutti i contesti internazionali, attraverso il dialogo, la mediazione culturale, le indagini sociali, il potenziamento del numero antiviolenza 1522, favorendo l’accesso all’istruzione di tutte le bambine e le ragazze per poter diventare finanziariamente indipendente e lavorativamente competitive».
La sposa bambina è anche il titolo del brano uscito ieri (Ghianda Records, distribuita da Artist First), della cantautrice Marquica che racconta la storia di Sheila, una bambina 10 anni, che vive a Milano, salvata da un matrimonio combinato con un uomo più grande.