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 2021  dicembre 11 Sabato calendario

IL NOSTRO WELFARE E’ SPOMPO - AL SISTEMA PENSIONISTICO ITALIANO “MANCANO” 7 MILIONI DI LAVORATORI - SONO TROPPO POCHE LE PERSONE CHE LAVORANO: 23 MILIONI A FRONTE DEI 34 IN FRANCIA (CHE HA UN NUMERO DI ABITANTI SIMILE) - TRIDICO: “DA NOI CI SONO 3,5 MILIONI DI LAVORATORI IN NERO. ARRIVIAMO A 26,5 MILIONI DI PERSONE CHE LAVORANO. NE MANCANO ALL'APPELLO COMUNQUE 6-7 MILIONI…” -

Buone notizie per i pensionati: il nuovo anno porterà assegni più alti. Nel 2022 le pensioni fino a quattro volte il minimo (fino a 2.062 euro) avranno una perequazione rispetto all'inflazione del 100% (+1,7%) mentre quelle superiori avranno un recupero rispetto all'aumento dei prezzi del 90% e poi del 75%. Lo ha spiegato il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico.

«Dal primo gennaio 2022 - ha detto - ci saranno aumenti considerevoli». Tridico ieri si è soffermato anche su quelli che sono i problemi del sistema previdenziale italiano. Anche in vista della nuova riforma in cantiere, sarebbe necessario - ha detto - dividere la spesa assistenziale da quella previdenziale: « È un obiettivo di trasparenza e razionalizzazione che perseguiamo da tempo. È al lavoro anche una Commissione ministeriale per accelerare l'adozione di tutti i meccanismi necessari a dare evidenza ad una più decisa separazione fra le due principali voci di spesa dellInps».

Ma il problema principale per il sistema pensionistico in Italia sta nel numero degli occupati regolari: troppo poche le persone che lavorano, solo 23 milioni a fronte dei 34 in Francia con un numero di abitanti simile.

«Siamo un Paese di 60 milioni di abitanti con solo 23 milioni di lavoratori, in Francia con poco più di 60 milioni di abitanti ha 34 milioni di persone che lavorano, 11 milioni in più formalmente. Da noi - ha detto Tridico - ci sono, lo sappiamo, 3,5 milioni di lavoratori in nero. Arriviamo a 26,5 milioni di persone che lavorano. Ne mancano all'appello comunque 6-7 milioni. Vuol dire che poche persone lavorano rispetto alla platea dei pensionati che deve sostenere il nostro sistema a ripartizione».