ItaliaOggi, 9 dicembre 2021
L’estinzione dei mammut ha aumentato gli incendi
La scomparsa di mammut lanosi e bisonti giganti dalla Terra, avvenuta fra 50mila e 6mila anni fa, ha comportato l’aumento degli incendi nelle zone dove vivevano. L’equazione: meno grandi erbivori pascolatori uguale più incendi è il risultato dello studio realizzato dall’équipe di ricercatori dell’università Yale, nel Connecticut (Usa), pubblicato sulla rivista scientifica Science, il 25 novembre. Farà discutere in merito al contributo di gas effetto serra del bestiame, la cui presenza, però, riduce gli incendi.
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Gli scienziati americani sono partiti dall’ipotesi che la diminuzione della megafauna (grandi animali estinti e esistenti) ha portato all’accumulo di biomassa che ha trasformato le foreste in bracieri che poi hanno favorito l’aumento degli incendi. Teoria confermata da alcune ricerche effettuate in Africa, in Tanzania e Sudafrica, ma i ricercatori di Yale hanno voluto verificare l’ipotesi estendendola a tutta la Terra e attraverso le ere geologiche, come ha spiegato la ricercatrice Allison Karp, prima firmataria dello studio.
In dettaglio, hanno osservato per prima cosa l’andamento di 302 specie di grandi erbivori del Quaternario, nei quattro continenti, rilevando che perdendo l’83% della propria megafauna l’America del Sud ha pagato il tributo più pesante (dove poi gli incendi sono aumentati in maniera maggiore) seguita dall’America del Nord (68%), mentre sono state più risparmiate l’Australia (44%) e l’Africa (22%). Poi, si sono concentrati sull’esame dei dati sugli incendi del passato, utilizzando il Global Paleofire Database, stabilendo che gli incendi sono risultati più numerosi dopo la sparizione dei grandi erbivori, indipendentemente dal fattore climatico.