Corriere della Sera, 9 dicembre 2021
Sospetti e deliri al convegno no vax
Come se il mondo fuori non esistesse. Come se a quattrocento metri in linea d’aria da questa aula non ci fosse la terapia intensiva del più grande ospedale torinese che sta cominciando a riempirsi, per tacere dei morti, di tutto quello che abbiamo vissuto. «Il Covid era stato previsto da tempo, si tratta di una operazione a tavolino. E siccome l’industria farmaceutica era in crisi da decenni, ecco che spunta il vaccino».
L’articolo che state leggendo doveva essere un resoconto magari ironico sull’All Star Game dei No green pass italiani, organizzato sotto l’egida di due filosofi come Giorgio Agamben e Massimo Cacciari, con la partecipazione speciale di Carlo Freccero e dei rispettivi ego. In diretta streaming, c’era materiale abbondante per una riflessione su quale molla possa spingere persone come gli uomini copertina appena citati a gettare il loro pensiero nel consueto calderone, dove gli ingredienti di 58 diversi interventi producono la consueta minestra condita dal negazionismo e dal complottismo più estremi. Ma non ce la facciamo. Non dopo aver sentito frasi come quella riportata sopra, pronunciate dal dottore e cultore di medicine alternative Massimo Citro, autore di video e libri dove consiglia di curare il Covid con la vitamina C, convinto che la pandemia sia «la più grande farsa della storia». Quando è riuscito a dire che con i vaccini «si sta facendo una sperimentazione mondiale, con molti pazienti che rischiano di finire nell’Ade», erano le undici del mattino, il convegno era appena iniziato. E nessuno, neppure l’esimio professor Ugo Mattei, padrone di casa, ex candidato sindaco, giurista, una volta teorico dei Beni comuni, si è sentito in dovere di alzarsi per chiedere all’ospite collegato da quella che sembrava essere una baita cosa cavolo stesse dicendo. Nessuno. Anzi, un gran darsi di gomito, e sorrisi compiaciuti. Anche quando ha parlato in collegamento il fisico Livio Giuliani: «Le squadre fasciste di Farinacci erano meno aggressive di quelle che cercano i non vaccinati casa per casa, perché si limitavano a usare solo l’olio di ricino». E poi AstraZeneca che è mortale ed è stato venduto fino a quando è servito al generale Figliuolo per esaurire le scorte, perché prima il bilancio e poi la salute: «La vaccinazione obbligatoria si basa su questo principio». Freccero era appena arrivato in sala. Parlottava con Mattei. Non ci hanno neppure fatto caso.
Potremmo andare avanti ancora per molto. Il convegno, tra interventi da remoto e discussioni dal vivo è durato quasi dieci ore. E non hanno parlato alcuni personaggi che promettevano bene, come il noto psichiatra e autoproclamato primate metropolita ortodosso Alessandro Meluzzi, ultimo acquisto della neonata Commissione Dubbio e Precauzione, che nelle intenzioni dei fondatori dovrà diventare la base della resistenza contro il Nuovo ordine mondiale sanitario. Alla fine, il titolo di giornata potrebbe venire dalla denuncia fatta dagli organizzatori. «Per non meglio precisate ragioni – hanno spiegato – l’algoritmo di Facebook ha deciso di rendere il convegno odierno invisibile ai suoi utenti. Una censura a dir poco allarmante».
E in effetti, messa in questi termini non sarebbe una bella cosa. Così come non è bello ascoltare impassibili l’ormai celebre vice questora Nunzia Alessandra Schilirò, sdegnata perché «le televisioni non mi invitano più per paura delle mie idee», che si lancia in un ardito parallelo storico, sostenendo che ci stiamo avvicinando a un periodo «tipo» Impero Romano. «Quando la maggioranza decise di mettere a morte Gesù preferendogli Barabba, e ricordo a tutti che Gesù è stato ucciso solo perché aveva manifestato il proprio pensiero». Seduto accanto a Mattei e Freccero, l’ex presidente di Pubblicità Progresso ed ex consigliere Rai Alberto Contri ha incitato alla resistenza contro «la piovra» che gli ha addirittura cancellato un post su Linkedin sostenendo che c’era già chi aveva previsto tutto. «Affinché una tirannia si regga, è necessario che il male organizzato non abbia una spiegazione razionale, ma sia imposto per decreto e realizzato da un manipolo di capetti e cortigiani, indottrinati alla bisogna sul da farsi». È una citazione. Quelle sono le parole di Dietrich Bonhoeffer, teologo tedesco protagonista della resistenza, ma al nazismo, e per questo impiccato su ordine diretto di Hitler. Perché va bene la richiesta di buona e libera scienza «della quale una vera democrazia ha bisogno», come dice Mattei. Ma sarebbe anche utile non dire bestialità del genere.
«Davanti a noi non abbiamo avversari intellettualmente vivi. Sono dei morti. Una delle nostre difficoltà è quella di dover affrontare avversari spiritualmente inesistenti. Per questo servono azioni concrete. Durante il fascismo, chi si opponeva non organizzava solo convegni, ma passava all’azione». Professore, cosa ha fatto in tutti questi anni. Fa male vedere un grande filosofo come Giorgio Agamben paragonare l’attuale governo a Hitler o Stalin, fa male sentirlo parlare di «metodi infami, estremi e distruttivi, contro i quali non ha senso limitarsi a invocare i propri diritti». Almeno Freccero si è limitato a un intervento di pochi minuti, affermando di voler fare le cose in modo serio, per poi aggiungere che la neonata Commissione produrrà dati seri e concreti. «Perché ci sono carte inedite che spazzano via la propaganda del mainstream, documenti scientifici lasciati sepolti». Cacciari, manco quello. Non pervenuto. Forse stava leggendo i documenti segreti di Freccero. Forse ha soltanto capito l’andazzo. Comunque, c’era poco da ridere. Anzi.