ItaliaOggi, 8 dicembre 2021
Periscopio
Non si modifica la Costituzione per risolvere un problema politico. Pier Luigi Castagnetti. Agenzie.
La politica non è l’arte del necessario, ma l’arte del possibile. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.
Tutti i finanziamenti che abbiamo ottenuto sono regolari. Quello che colpisce è che un pm voglia decidere le forme in cui i cittadini si mettono insieme per fare politica. In una democrazia che cosa è un partito e come funziona lo decide il Parlamento, non il codice penale. Matteo Renzi. sito.
Certe mani dovrebbero restare in tasca: sia quelle di chi le usa per molestare le donne, sia quelle di chi le usa per sfogare i propri odi e rancori sulla tastiera di un pc o di un mobile. Sarebbe ora di impedire la libertà di offendere, soprattutto a chi si nasconde dietro all’anonimato o a nomi falsi. Alberto Brambilla. QN.
Il sondaggio di Ilvo Diamanti su la Repubblica dice che il 69% degli italiani tra i 45 e i 54 anni pensa che per i giovani che vogliono fare carriera l’unica speranza sia andare all’estero. A scuola e in famiglia ormai è un ritornello: studia e appena puoi scappa, tanto qui fa tutto schifo. In certi ambienti è una moda, se non dici che tuo figlio andrà a lavorare come minimo in America o in Australia sei uno sfigato. Sergio Gioli. QN.
Povero Cavaliere: come poteva scegliere qualcuno che fosse migliore di lui se al mondo non ce n’era uno? «Ho un complesso di superiorità che devo tener a freno», ammise. «In Italia nessuno può dire d’aver fatto quanto ho fatto io. E nemmeno in Europa c’è chi abbia una caratura paragonabile a quella di Silvio Berlusconi. In America solo Bill Gates mi fa ombra. Ora direte che sono presuntuoso, che ho un complesso di superiorità. Ma parlano i fatti». «Dimostrerò nero su bianco d’esser eticamente superiore agli altri protagonisti della politica europea». «Credo, sinceramente d’essere stato ed essere, di gran lunga, il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia avuto nei 150 anni della sua storia. Lo dico sulla base di ciò che ho fatto e faccio, ed è per questo, credo, che mi attribuiscono il 68,4% di fiducia e ammirazione». Al che Fabio Mussi rise: «Quando sarete al cento per cento fateci un fischio!». Gian Antonio Stella. Corsera.
Dei tanti principi fondativi del M5s, elevati a tabù dalla loro stessa furia iconoclasta, non ce ne era uno che stesse in piedi ed è naturale che uno a uno gli scombiccherati comandamenti grillini si siano quasi tutti arresi alla realtà. Così dopo il divieto di andare in tv, quello di fare alleanze, di non lottizzare, del famoso, o famigerato, uno-vale-uno, cade uno dei capisaldi della narrazione originaria cinquestelle, il finanziamento pubblico. Formalmente resta ancora in piedi il blocco dei due mandati, ma è solo una questione di tempo. Pierfrancesco De Robertis. QN.
Non esistono paesi più in competizione che tra Italia e Francia perché sono paesi quasi del tutto uguali negli interessi economici e geopolitici, ma sono molto molto diversi sul piano politico e sociale. La Francia è lo "stato nazione" per eccellenza: centralista, verticista e con una amministrazione pubblicata orientata in senso religioso alla tutela degli interessi nazionali. Luigi Chiarello. ItaliaOggi.
«Conte è l’uomo dei penultimatum». Con questa battuta al vetriolo Beppe Grillo ha gelato nuovamente Giuseppe Conte, confermando il suo scetticismo nei confronti dell’ex premier. Il rapporto tra i due, del resto, non è mai stato idilliaco e con il passare del tempo sta rendendo sempre più complessa la transizione dal Movimento delle origini al nuovo Movimento. Battute e colpi bassi dell’ex comico stanno infatti trasformando una transizione non semplice in un percorso a ostacoli. E proprio il linguaggio è una preziosa chiave interpretativa per analizzare le tante frizioni tra il fondatore e l’ex premier. Martino Loiacono. ItaliaOggi.
Quando sui media nazionali si dà per scontato che una maggioranza dei parlamentari si opponga allo scioglimento delle camere essenzialmente per mantenere la propria retribuzione, si trasmette un messaggio disperato all’opinione pubblica. Catastrofica non è soltanto l’assoluta autoreferenzialità egoistica d’una larga massa di eletti, ma anche l’indifferenza con la quale gli elettori, sempre meno numerosi, e l’informazione, sempre meno critica, assistono a questi spettacoli. Ludovico Festa e Giulio Sapelli: “Draghi o il caos”, Guerini associati.
Ci guarda, Ötz, l’uomo delle nevi. Ma il problema è che noi guardiamo lui. Gli sono stati intitolati una grappa, una pizza, un cioccolato. Sono stati prodotti fermacarte e tappetini per mouse con la sua immagine. A un certo punto Brad Pitt si è fatto tatuare sull’avambraccio sinistro la silhouette della mummia del Similaun e ha postato la foto sui social, subito impazziti: il risultato è stato un nuovo record di visite a Bolzano. Non può parlare, Ötzi. Ma se potesse farlo, sono quasi sicuro che direbbe: “Va bene tutto, ma il cioccolato che sia amaro, all’80%. Lo sapete che sono intollerante al lattosio”. Maurizio Pilotti, Libertà.
Il terzo lascito di Livorno 1921 è l’avversione alla «social-democratizzazione». Il Pci «riformista» è una tesi che nasce dopo la sua scomparsa negli anni ’90. Non c’è traccia di convegni o di citazioni positive nelle relazioni congressuali riguardanti Filippo Turati e nessuno si è mai dichiarato «riformista», parola sempre usata con accezione negativa. Al massimo il Pci si è definito «riformatore». Qual è la differenza tra «riformatore» e «riformista»? «Riformatore» significa programmazione e nazionalizzazione. È l’idea, appunto leninista, secondo cui «dalle finestre del capitalismo di Stato è il socialismo che ci guarda». «Riformista» significa invece accettazione dell’economia di mercato volendola declinare come «economia sociale di mercato», secondo una convergenza tra correnti del pensiero cattolico e del socialismo liberale. Ugo Finetti, politologo. Studi Cattolici.
Con i pareri degli esperti, Vittorio Sgarbi escluso, mi pulisco le scarpe. Un tempo le secondogenite delle famiglie patrizie venivano mandate nel monastero di San Zaccaria. Oggi, invece di farsi suore, studiano storia dell’arte. Ho a che fare ogni giorno con stranieri che riscrivono le vite dei nostri pittori e scultori senza parlare l’italiano, senza conoscere una sola parola di latino. Non sanno leggere un documento antico. Sono fermi all’ipse dixit. Da piangere, guardi. Ci sono universitarie che arrivano qui con la tesi ed escono dopo averla rifatta. Pietro Scarpa, collezionista ed antiquario a Venezia (Stefano Lorenzetto), Corsera.
La follia è la forma più libera d’intelligenza. Roberto Gervaso.