Corriere della Sera, 8 dicembre 2021
Lo sfogo di Vanessa Ferrero, la figlia di Massimo
PAOLA(Cosenza) Nonostante fossero a conoscenza dell’inchiesta sul fallimento delle 4 società del Gruppo, tutte con sede legale ad Acquappesa (Cosenza) i Ferrero, Massimo e la figlia Vanessa, al telefono dialogavano apertamente con i loro amministratori sulle disavventure delle aziende e sui modi per trasferire capitali dalle aziende fallite a società di comodo. Il Gruppo Ferrero era un affare di famiglia. Oltre a Massimo, Vanessa e al nipote Giorgio, ne faceva parte anche Laura Sini, ex moglie del Viperetta, anche lei indagata dalla Procura di Paola per bancarotta fraudolenta. Il procuratore Pierpaolo Bruni aveva chiesto per lei i domiciliari, negati dal gip. Da ieri, intanto, Massimo Ferrero è a San Vittore, a Milano, e domani sarà interrogato dal gip di Paola Rosamaria Mesiti.
«Sto bene – le sue prime parole – anche se sono in cella. Ieri (lunedì, ndr) mi sono arrabbiato con i finanzieri che non mi hanno concesso di andare nelle mia casa romana. Dicono che potrei fuggire. Una follia, ma dove potrei andare?».
L’inchiesta ha fatto emergere, oltre al ginepraio di società costituite ad arte per frodare l’Erario e i creditori, lo scontro tra Ferrero e la figlia Vanessa. Nell’ordinanza si legge dell’aspirazione della donna di abbandonare l’ambito familiare per dedicarsi a un progetto cinematografico tutto suo, attraverso la società Freedom Pictures srl. Ne parla con un’amica, Ornella Morsilli, in una telefonata del 18 giugno 2021. «Innanzitutto voglio lavora’ co professionisti me so’ rotta il c..., di scacciacani da gente incompetente e da schifo, infatti colgo l’occasione per ripartire con la mia produzione, i miei film e scegliendomi la mia gente...».
Poi Vanessa si lascia andare a uno sfogo: «Quando t’ho fatto quei discorsi di riiniziare, di rifare tutti quei miei propositi della vita, l’ho fatti sinceri e ho fatto in modo che tutto questo accadesse, ovviamente non ho un’idea del tempo nel senso che ho costituito una società, l’ho mantenuta in piedi co’ tutti i casini e i disordini societari, mi ritrovo oggi finalmente a farla lavorare seriamente... perciò è una grande cosa mo’ anche perché ho perso lo stipendio, ho perso tutto... stavo per perde’ casa e se non riparto con le produzioni non mangio...». E in un altro passaggio aggiunge: «Io non c’ho manco i soldi per la spesa».
È un fiume in piena la figlia del Viperetta e accusa il padre, unico punto di riferimento del Gruppo, con un «ruolo apicale» – scrive il gip – che non rivendica ma che gli viene riconosciuto da vari interlocutori. «Anche se è la mia famiglia io non me ce trovo... calcola, lui ha fatto pure una grande scorrettezza facendo lavorare i miei competitor... tipo la Pegasus» dice Vanessa. La donna parla con risentimento: «Io mi sono incaz... perché ho detto: perché non mi dai più lo stipendio, non mi aiuti neanche privatamente che sei pure il nonno delle miei figlie, non te rendi conto che sto a passa’ una situazione del c... Te ne fotti...».
Di Massimo Ferrero fa una descrizione anche il suo commercialista Gianluca Vidal, che, intercettato, ne parla come di «...un uomo con una propensione al rischio ed è comunque spregiudicato, pervicace e scaltro».
Vanessa, nello sfogo dice però di «perdonare» il padre. «Io non sto a rimpiangere mancanza di affetto il fatto che mi chieda soldi, o mi metta nei guai, cioè io se tu ce pensi sto pagando tutto quello che riguarda lui... nonostante tutto mi sono trovata con ancora più difficoltà di lui che dà la colpa a me e non m’aiuta. Lui non ci sta più con la testa... adesso però siccome so che so’ scelte mie ho capito, l’ho perdonato, mi sto allontanando. So comunque che lui non sarà mai riconoscente...». Vanessa scarica tutta la sua tensione nella telefonata del 21 giugno 2021, con un’altra amica, Adriana Salviato: «Secondo te io c’entro qualcosa in tutte le cose che sto facendo... tutte le cause... le denunce. Lui ha detto che è tutta colpa mia, pensa! Non ero manco nata che stavo a paga’ i Tfr degli anni 70!».
Ieri, intanto, è arrivata la motivazione del legale di Ferrero sulle sue dimissioni da presidente della Sampdoria: «Ferrero è stato costretto a dimettersi perché dal carcere, ovviamente, non può occuparsi di una società sportiva».