ItaliaOggi, 7 dicembre 2021
L’orologio a pendolo astronomico di Luigi XV funzionerà fino al 9999
Altro che i dispositivi informatici di oggi programmati per vivere soltanto qualche anno. È stato congegnato per poter funzionare fino al 9999 l’orologio a pendolo astronomico realizzato nel 1749 dal geniale ingegnere francese Claude-Siméon Passemant (1702-1769) per il re Luigi XV (1710-1774). Servì a fissare l’ora ufficiale del Regno di Francia, per la prima volta nella storia.
Però, ora, questo gioiello settecentesco della tecnologia ha bisogno di essere restaurato. E lo sarà grazie al mecenate Rolex.
Dal 1954 il suo meccanismo, unico al mondo, non è mai stato pulito e neppure rivisto, finendo per guastarsi. Il degrado attuale è tale che molte indicazioni non funzionano più e il movimento del suo motore principale si blocca di continuo. La miscela dei residui degli oli associata alla polvere ha aggredito gli ingranaggi e spiega il suo deterioramento.
Così, lunedì prossimo, 13 dicembre, il prezioso capolavoro di Passemant lascerà Versailles, dove fu consegnato al re Beneamato nel 1754, per andare nel Centro di ricerche e di restauro dei musei di Francia, uno spazio blindato ospitato al Louvre. Ritornerà nella reggia entro la fine del 2022 in tempo per le celebrazioni dei 300 anni dall’incoronazione di re Luigi XV, il Beneamato, allora dodicenne, avvenuta nel 1722, proprio a Versailles.
L’ingegner Passemant fu anche orologiaio, ottico, astronomo, realizzatore di telescopi e barometri. Impiegò vent’anni di lavoro prima di poter presentare, nel 1754, al re Luigi XV il proprio capolavoro che gli valse una pensione e un alloggio al Louvre.
La sua pendola è un’opera affascinante nella quale l’autore è riuscito a far confluire le teorie dell’infinitamente grande, come il movimento dei pianeti (secondo la teoria copernicana che vuole i pianeti tutti ruotanti intorno al sole fermo al centro dell’universo) che si trova nella sfera che sormonta l’orologio, e l’infinitamente piccolo come la successione dei secondi ritmata dal pendolo. L’orologio, Indica anche gli anni bisestili, le fasi lunari, la posizione dei pianeti e prevede le eclissi secondo la teoria copernicana.
L’esterno dell’orologio è in bronzo dorato, smalto, acciaio, rame e vetro, opera degli scultori di origine italiana, Jacques Caffieri (1678-1792) e del figlio Philippe (1714-1774). È molto più alto di una persona, 2 metri e 26 centimetri, ed è sormontato dal globo di cristallo dove si muovono in tempo reale i pianeti rappresentati secondo il sistema copernicano. La parte orologeria e quella che riguarda il cielo possono essere indipendenti. Suona ogni quarto d’ora o piacimento. Il re Luigi XV rimase incantato: lo fece sistemare nel gabinetto delle pendole della reggia, all’ingresso dei propri uffici. Ogni 31 dicembre vi si sedeva davanti per assistere al passaggio del nuovo anno. Fino ad oggi si poteva ammirare nella parte della reggia di Versailles riservata alle innovazioni dell’epoca.