Il Messaggero, 6 dicembre 2021
Intervista a Iva Zanicchi
L’Aquila di Ligonchio, così come venne soprannominata negli Anni ’60, torna a volare. A 81 anni Iva Zanicchi si riprende il palco del Festival di Sanremo, dove manca dal 2009 e dove trionfò nel ’67, nel ’69 e nel ’74, rispettivamente con Non pensare a me, Zingara e Ciao cara come stai?. Classe 1940, Zanicchi è la veterana del cast dei big in gara a Sanremo 2022 (in programma dall’1 al 5 febbraio), annunciato da Amadeus sabato sera, composto da super big da 280 Dischi di platino complessivi vinti (sui social monta intanto la rabbia degli esclusi, a partire dai Jalisse, scartati per la venticinquesima volta consecutiva). All’Ariston la cantante ritroverà amici come Gianni Morandi (di anni ne ha 76) e Massimo Ranieri (70), ma anche protagonisti della nuova scena che lei stessa ammette di non aver mai sentito nominare: «Come quei due là», dice. Si riferisce a Highsnob e Hu? «Esatto. Mi hanno detto che quella Ditonellapiaga (duetterà con Rettore, ndr) è molto brava. Mentre di loro non so proprio nulla». Non è la sola. In compenso ci sono diversi protagonisti del pop italiano: Emma, Elisa, Achille Lauro, Mahmood (in coppia con Blanco).
Le piacciono le scelte di Amadeus?
«Eccome. Io quest’anno desideravo proprio esserci. Sa, potrebbe essere anche il mio ultimo Sanremo. Faccio le corna, ma sono pur sempre una signora di 81 anni. Non smetterò mai di ringraziarlo per avermi presa».
È stata lei a farsi avanti o lui a cercarla, come l’anno scorso con Orietta Berti?
«Ci siamo cercati a vicenda. Io mi sono proposta: Verrei volentieri. Amadeus è stato un signore: Mandami il pezzo. Ti prometto che lo ascolterò e poi ti farò sapere cosa ne penso. Qualche giorno fa mi squilla il telefono: Ci sei. Ma la conferma l’ho avuta solo sabato sera, guardando il Tg1 come tutti, seduta in casa con la caviglia fasciata».
Cosa ha fatto?
«Giovedì sono scivolata sull’asfalto mentre andavo a fare il tampone prima di prendere il treno per Roma per le prove di Ballando con le stelle, dove mi sarei dovuta esibire proprio sabato sera come ballerina per una notte. Mi hanno portata in ospedale, avevo la caviglia gonfissima. Ho dovuto chiamare Milly Carlucci per disdire a malincuore la mia partecipazione al programma».
La canzone che presenterà in gara come si intitola?
«Amadeus mi ha detto che non posso ancora svelarlo. Però posso dirle che è una gran canzone, con una bellissima melodia. Era quello che volevo e quello che Ama si aspettava da me. L’ha scritta e arrangiata il grandissimo Celso Valli, braccio destro di Vasco Rossi. È una canzone classica. Mi piace ripetere questa parola, perché ad essere classici io non ci trovo nulla di male». La sua ultima partecipazione, tredici anni fa, non fu un successo: Ti voglio senza amore fu eliminata prima della finale e lei accusò Roberto Benigni, reo di averla presa in giro durante il suo passaggio da superospite sul palco, di averla penalizzata. Ha archiviato tutto? «Sì, ci ho messo una pietra sopra e oggi di quella vicenda preferisco non parlarne più. Mi ferì, ma poi lo perdonai: dobbiamo essere orgogliosi di personaggi come Benigni, che hanno reso grande nel mondo l’arte italiana».
La gara la spaventa?
«Per niente. Il Festival l’ho già vinto. Tre volte. Un record, per una cantante donna».
Cosa cercherà sul palco dell’Ariston?
«Un riscatto dopo mesi difficili. La perdita di mio fratello, scomparso per complicanze legate al Covid l’anno scorso, è una ferita ancora aperta. Fui ricoverata insieme a lui. Poi io mi salvai, mentre lui, cardiopatico, restò a lottare in ospedale. La sua scomparsa è stata uno shock. Ho trovato la forza di reagire. Con le due serate su Canale 5, D’Iva, mi sono ripresa il mio posto sulla scena, aiutata da amici come Rita Pavone, Romina Power, Cristiano Malgioglio. All’Ariston canterò la mia rinascita».
A Orietta Berti quel palco ha portato fortuna: se Dargen D’Amico e Achille Lauro le proponessero di incidere un tormentone estivo per il prossimo anno, accetterebbe? «Quello che è successo a Orietta è qualcosa di irripetibile. Non mettiamo limiti alla provvidenza, comunque (ride). Piuttosto, se lo immagina un bel trio Morandi, Ranieri, Zanicchi?.
Old but gold, dicono gli americani: vecchio, ma buono.
«Appunto. Vuole mettere? (ride)».