La Stampa, 5 dicembre 2021
Sessanta candeline per Maria De Filippi
Oggi Maria De Filippi compie sessant’anni, li celebra in casa con un pranzo semplice che vede a tavola Maurizio Costanzo, la festeggiata e il figlio Gabriele. E la conduttrice ci ha detto: «Detesto i compleanni e non li ho mai festeggiati, perché segnano un cambiamento e io sono un’abitudinaria. Per questo festeggio a casa con Maurizio e Gabriele». E magari sul caffè si vedrà la registrazione del suo Amici che trionfa nel pomeridiano di Canale 5. Genetliaco semplice, immediato, senza ghirigori che lei odia. Sono gli altri a occuparsi di lei e non lei di se stessa è il sottotitolo. E infatti tanti illustri indagano su di lei, con un solo precedente altrettanto illustre.
All’inizio fu Umberto Eco che cinquant’anni fa, con Fenomenologia di Mike Buongiorno, s’interrogò sull’origine di un mito intellettuale contemporaneo. Dopo, molto dopo, ad aggiungere un doveroso tassello a quella che uno studioso come Massimiliano Panarari ha definito su queste pagine «disamina della cultura e delle sottoculture pop prodotte dalla società dello spettacolo», è arrivata la pop filosofia, cui fa ricorso Salvatore Patriarca per decodificare, giustappunto, Il mistero di Maria nell’omonimo volume, una critica della ragion televisiva, che s’interroga sulla costruzione dell’identità dello spettatore defilippiano, unico nel suo genere, religiosamente devoto e cortigianamente fedele alla sua regina che tutto può e che masochisticamente tutti vorrebbero, giusta, inflessibile, materna, soprattutto crudele. Tanto che per felice crasi, Roberto D’Agostino le ha coniato l’appellativo di Maria La Sanguinaria che a lei piace molto, definizione scevra dagli accenti apocalittici della regina britannica.
Meno compiutamente Maria, come agognano chiamarla le sue creature televisive e lei graziosamente concede, ha riscritto con le sue trasmissioni, troppo superficialmente tacciate di accenti trash, codici comportamentali e sociali che apparivano dei monoliti. Le sue fortunate trasmissioni benedette dagli ascolti parlano di vita quotidiana spicciola animata da figure archetipiche. La distanza siderale che divide Maria dalle sue star di Uomini e donne over che oramai ha soppiantato il trono classico, è tangibile quanto quella che l’allontana da opinionisti volutamente circensi come maschere orrifiche e spaventevoli. Maria non siede come gli altri ma s’accuccia sui gradini, si discosta e fa la differenza persino con il linguaggio del corpo che ha perfezionato in trent’anni di video che festeggerà a breve. La sua seduta e la sua camminata sono state al centro di analisi, per come lei porta lo spettatore a sentirsi un tutt’uno con la storia e con lei che ne è interprete. I suoi protagonisti appartengono a un ceto sociale non alto al contrario del suo pubblico, quello dichiarato e quello non esplicito per borghesuccia ritrosia. Uomini e donne con Amici e C’è posta per te, ridisegna la geografia di valori quali amore, sesso, meritocrazia, lavoro, dinamiche familiari genitori-figli, facendo suo un contromoralismo che solo in apparenza sembra non appartenerle. Antisocial senza snobismo, non ha profili ufficiali, non ne ha bisogno.
Ha creato un impero con la stessa semplicità con la quale divora caramelle al limone, antidoto alla bocca secca, retaggio della paura di apparire inadeguata. Timore scongiurato in modo catartico pure attraverso lo sport seguito con passione: tennis, crossfit, intrapreso su consiglio di Belen Rodriguez, e tutto quello che la porta in movimento, non si piace ma lo maschera con arguzia grazie a un look aggressivo e maschile, a volte punk e molto rock. Con la sua società «Fascino» partecipata alla pari con Mediaset, ha fatturato 70 milioni di euro e vanta oltre 300 dipendenti. Compulsiva, stakanovista e perfezionista per ossessione di controllo legato all’idea di precisione persino nel dettaglio, bulimica del lavoro, si assolve comunque quando l’errore, rarissimo, arriva: «Rivendico la libertà di sbagliare. Sbaglierò tante volte e ho sbagliato tante volte. Non è ansia dello sbaglio ma quello che comporta quell’errore». E non sbaglia quando va per sottrazione e si nega alla curiosità. Pochissime interviste, non viaggia e non frequenta salotti. Assieme a Maurizio Costanzo, fanno vita ritirata. Si conobbero quando lei ancora si mangiava le unghie e dopo un’iniziale incomprensione non si sono più lasciati. C’entra l’amicizia, la condivisione. Buon compleanno Maria.