Corriere della Sera, 3 dicembre 2021
Intervista a Shaila Gatto, la Velina più longeva nella storia di Striscia la Notizia
Che sarebbe diventata famosa lo sapeva fin da bambina, quando firmava gli autografi sui fazzoletti di carta «per allenarsi». Quello che non sapeva, è che sarebbe diventata la Velina più longeva nella storia di Striscia la Notizia. Domani Shaila Gatta, 25 anni di Secondigliano, firmerà la puntata numero 927, una in più rispetto a Mikaela Neaze Silva, con la quale condivide la scrivania del Tg satirico di Canale 5 dal 2017: la 30ª edizione.
Shaila, avrebbe mai immaginato di arrivare fin qui?
«Dentro di me l’ho sempre saputo. Soprattutto nei momenti difficili...».
Racconti.
«Mio padre Cosimo è autista Asl, mamma Luisa ha fatto per anni la sarta in casa. Soldi non ce n’erano tanti e per poter studiare danza alla Scuola Harmony di Napoli ho dovuto fare molte rinunce».
Faccia un esempio.
«Niente abiti firmati, i tutù me li cuciva mamma, che con l’uncinetto mi faceva deliziose cuffiette da mettere sopra lo chignon. I sacrifici dovevamo farli tutti».
Com’è arrivata da Secondigliano a Milano?
«Passando per Roma, dove mi sono trasferita a 16 anni».
Da sola?
«Sì. Mi ero diplomata in anticipo in danza classica e restando a Napoli non avrei potuto fare molto di più. Così, contro la volontà di mio padre, che non capiva come la mia passione potesse trasformarsi in mestiere, mi cercai una stanza a Roma. Per molto tempo io e lui non ci siamo rivolti la parola, anzi, ero io quella arrabbiata con lui. Oggi capisco che la sua era solo paura, e forse anche frustrazione per non potermi dare quanto avrebbe voluto».
Veniamo a quella stanza.
«Quartiere Re di Roma, vivevo con la padrona di casa. La mia camera costava 225 euro al mese ed era vuota: dormivo su un materasso gonfiabile, tenevo la valigia aperta per gli abiti. I miei mi davano 400-500 euro al mese. Per le lezioni di danza potevo spenderne un’ottantina: mangiavo pasta e fagioli o pasta e pomodorini per settimane. Durante una lezione Luca Barbagallo rimase colpito dalla mia determinazione e mi offrì una borsa di studio: 6 ore al giorno in una scuola di ballo. Nel frattempo mi presentavo ai provini anche se ero minorenne, ed è stato un bene».
Perché?
«Intanto perché respiravo il clima di quell’ambiente. Una volta andai a un’audizione per un programma su Canale 5 di Enrico Brignano, gli piacqui, ma l’età era un problema e non se ne fece nulla. Stessa sorte con Luciano Cannito, che mi suggerì di provare con Amici, dove conobbi Luciano Peparini: ma ero minorenne, niente da fare. L’anno dopo, invece, superai il provino. Dell’opportunità sarò sempre grata a Maria De Filippi».
Viveva ancora nella casa con il materasso gonfiabile?
«No! Avevo cambiato. Dopo Amici sono arrivate tante cose: il Capodanno con Carlo Conti, Tu sì que vales, ho ballato a Sanremo. E al provino di Ciao Darwin conobbi Marco Garofalo, che purtroppo non c’è più. Mi scelse e alla quarta puntata mi affidò un pezzo da prima ballerina. Lì mi notò la coreografa di Striscia, ma lo scoprii in seguito».
E così arriviamo a Milano.
«Con sorpresa. L’audizione l’avevo fatta a Roma, per un generico programma Mediaset. Tre mesi dopo mi convocano a Milano e davanti alla proposta sul tavolo leggo che si tratta di Striscia. “Scusate, in che senso?”, chiesi».
Antonio Ricci cosa le disse?
«Stai calma, rilassati e divertiti».
I suoi genitori sono venuti a trovarla in trasmissione?
«Sì, prima del Covid: con la pastiera, il casatiello, la torta coi carciofi, i friarielli. Nel giro di poco non sono rimaste nemmeno le briciole!».
Il primo regalo ai suoi?
«La cucina nuova. Ogni mese mando dei soldi a mamma per farsi dei regali. È il mio modo di dire grazie».
Ora cosa sogna?
«Un futuro da conduttrice: per tre anni mi sono allenata con Paperissima Sprint, anche questo un grande segno di fiducia di Antonio Ricci».
È fidanzata con il difensore del Belvedere Grosseto Leonardo Blanchard. La Velina e il calciatore: uno stereotipo.
«Non credo agli stereotipi, ma nell’amore, che non ha stipendio o professione. Lo puoi incontrare in panetteria».
Una curiosità: perché si chiama Shaila?
«Per Shaila Risolo, di Non è la Rai. Mia sorella, Jessica, aveva chiesto a mia madre una sorellina che avesse quel nome e facesse la ballerina. Accontentata!».