Corriere della Sera, 2 dicembre 2021
La nuova vita di via Veneto
È sufficiente digitare Dolce Vita e sul web spuntano indirizzi di ristoranti a Singapore, Boston, Nairobi, Tokyo, piuttosto che linee di abbigliamento in nord America o centri di chirurgia estetica in Brasile. Tutto merito del successo planetario del film di Federico Fellini, ambientato nell’estate del 1959 in Via Veneto, sebbene ricostruita nel teatro 5 di Cinecittà. Trascorso oltre mezzo secolo la strada di 750 metri che a Roma collega Piazza Barberini a Porta Pinciana sembra avviata al risveglio, con tanto di ricostruzione di un’immagine che con il tempo ha perso smalto e fascino. Negli anni scorsi, locali storici come il Caffè Strega e il Café de Paris sono stati chiusi, la strada non ha nulla dell’aura scintillante dell’epoca felliniana ed è poco illuminata, molti negozi hanno cessato l’attività e la pandemia ha messo in ginocchio i grandi alberghi. Uno scenario che non ha scoraggiato Antirion Sgr a investire nel 2020 oltre 100 milioni per acquistare la ex storica sede di Banca Nazionale del Lavoro e, poi, a sottoscrivere un ulteriore finanziamento di 90 milioni per ristrutturare l’edificio di 27 mila metri quadrati, progettato nel secolo scorso da Marcello Piacentini. Il termine dei lavori è previsto nei prossimi mesi e nel 2023 verrà inaugurato il cinque stelle lusso Rosewood Rome, con 157 camere (44 suite) che affacciano sul primo tratto della strada della Dolce Vita.
A duecento metri di distanza dal nuovo albergo del gruppo americano Flavio Briatore ha individuato uno spazio commerciale con tre vetrine per ospitare il marchio Crazy Pizza, la catena di ristoranti già presente a Londra, Porto Cervo, Montecarlo e prossimamente a Doha. L’inaugurazione del locale del fondatore del Billionaire ed ex manager della scuderia Benetton dovrebbe avvenire nella primavera del 2022, ma i prossimi mesi serviranno anche a individuare dove aprire l’attività del Twiga, altro marchio targato Briatore. La scelta dovrebbe essere caduta sulle terrazze e i dehors dell’Hotel Bernini, a pochi passi da Via Veneto, per farne uno dei luoghi di riferimento della nightlife romana. A rivitalizzare la strada, animata negli Anni 50 dai personaggi della cosiddetta Hollywood sul Tevere, dovrebbe contribuire anche lo sbarco di Nobu, marchio conosciuto per le caratteristiche della cucina fusion e per la notorietà dei soci fondatori: Nobu Matsuhisa, Robert De Niro e il produttore cinematografico Meir Teper. L’operazione punta all’apertura nell’estate 2022 del Nobu Hotel and Restaurant all’interno dell’attuale Grand Hotel.
A Roma non arriveranno, insomma, solo i soldi pubblici del Pnrr, del Giubileo 2025 (1,45 miliardi per opere e interventi), della Ryder Cup o dell’Expo 2030, in caso di aggiudicazione di quest’ultimo. A muoversi sono anche i privati, con un occhio specifico verso la zona della città che ospita Via Veneto. Poche settimane fa Merope Asset Management ha, infatti, rilevato un pacchetto di immobili proprio a un passo dalla strada resa celebre da Fellini, investendo 100 milioni per alcuni palazzi e villini di grande pregio. L’obiettivo è riqualificare e valorizzare gli immobili investendo ulteriori 80 milioni. Il teatro della Dolce Vita si appresta a rialzare il sipario.