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 2021  dicembre 01 Mercoledì calendario

Intervista a Federica Pellegrini

Tutto il mondo in una piscina, amici, famiglia, colleghi, figure di riferimento, amore. Federica Pellegrini per l’ultimo tuffo si porta dietro tutti quelli che contano, tutti quelli che pesano, senza paura. Non importa quanto il carico di emozioni la porterà in profondità, una volta emersa sarà comunque un’altra vita.Lascia nel modo in cui si immaginava di farlo?«Con la medaglia numero 130, pure cifra tonda. A Tokyo ero sola, qui c’era il mio universo. Ho amato il nuoto follemente, lo amo ancora. Ma non mi mancherà. Sentirò l’assenza di tutte le emozioni che mi ha dato».Riuscirà a farne a meno?«Tiferò sempre, adesso dagli spalti, come membro Cio continuerò a frequentare le Olimpiadi. Resterò legata a questo sport per sempre».Ha trovato un posto tra i grandi nomi dello sport. Come si sta lì?«Sono molto contenta di aver toccato questo livello nei 200 stile libero, per me non sono una specialità, sono una vocazione, quando li faccio mi sento sempre al posto giusto nel momento giusto... quando li facevo. È stato un viaggio bellissimo».Non ha pianto per l’ultima gara. Non troppo almeno.«Ho cercato fino all’ultimo di non pensarci perché non volevo salisse la tristezza, sul blocco ho avuto un attimo di sconforto anche se stavolta sono arrivata preparata allo stacco. Un allontanamento graduale».Giovanni Malagò, che lei ha definito un secondo padre, ha detto che è la donna italiana più popolare del millennio.«Mah, accetto il complimento. Facciamo così».Lei chiude con il sorriso. Il suo futuro marito Matteo Giunta era in lacrime.«Strano vederlo piangere, ma me lo aspettavo, è stato imbronciato tutto il giorno. È una svolta: era bello per me gareggiare con lui di fianco ed era bello per lui avere me in acqua ogni mattina. Adesso abbiamo altri obiettivi».Giunta ha detto che questi sette anni insieme saranno irripetibili: «Ora sarà impossibile coniugare professione e sentimenti così».«Secondo me non ha ragione. Abbiamo un progetto, oltre il matrimonio e possiamo creare qualcosa di importante insieme. Ne sono sicura».Se i figli vorranno nuotare, vi preoccuperete?«No, anzi, spero che con i geni sportivi di uno o dell’altro qualcosa di buono venga fuori».A che punto sono i programmi per le nozze?«In alto mare: qui le ipotetiche date non fanno che slittare. Mi ci butterò a capofitto».Il giro del mondo sognato a fine carriera diventa la luna di miele?«Se troviamo un camper in cui portare i nostri quattro cani ci proviamo»La gara del cuore, quella da incorniciare e mettere nel camper?«Roma 2009, estasi pura. Questi mesi mi hanno aiutata a capire che non sarei mai arrivata alla prossima Roma, agli Europei di questa estate. Quello stadio pieno io me lo sono sognata tutte le notti e mezzo pensiero ce l’ho fatto, ma il mio corpo non viaggia più a pari passo con la mia testa e io non posso fare la comparsa».Sicura di non ripensarci?«In questi mesi ho fatto fatica ad allenarmi. Non ne ho più voglia».Riccione ultima gara. Definitivo?«È sempre stata la piscina dei bilanci, giusto salutare qui: ci ho fatto un record del mondo, ci ho vissuto sensazioni forti».Quanto è cambiata da quel record a questa ultima vasca?«Tanto, sono passati 12 anni, la tempra è sempre quella ma ho smussato un po’ gli angoli».Sarà, ma intanto appena uscita dall’acqua ha rifilato una risposta tagliente a Rosolino.«No, figurarsi. Lui ha chiesto “Facciamo la pace?” e io gli solo detto che certe cose non si risolvono in pubblico».Studia per un futuro in politica?«Molto difficile, avendo ascoltato un po’ di riunioni del Cio e dopo essere entrata nel cda di Milano-Cortina 2026 devo dire che ammiro molto chi fa politica. In quella sportiva c’è un livello di preparazione che io non ho. Non sarei pronta».Le sono mai ritornati gli attacchi di panico?«Una volta che hai provato quelle sensazioni viaggi sempre sul filo e io sono rimasta... in equilibrio. Ora diciamo che ho tolto la fonte dell’ansia all’origine».Come si vede da settantenne?«Mamma mia, devo ancora capire come sto fuori dall’acqua. Spero che di somigliare alla mia amica Mara Maionchi». —