Il Messaggero, 1 dicembre 2021
Niente tassa sui rifiuti per il Vaticano a Roma
Il Vaticano non dovrà pagare la tassa sui rifiuti sulle sue principali proprietà dislocate nella città di Roma. Non soltanto le Basiliche, come quella di San Giovanni in Laterano o quella di Santa Maria Maggiore, ma anche su alcuni palazzi di particolare pregio e importanza, come palazzo della Dataria, palazzo della Cancelleria, palazzo di Propaganda Fide, palazzo di S. Callisto in Trastevere, gli immobili sul Gianicolo. E ancora, l’Università Gregoriana, i due palazzi di Sant’Apollinare e la Casa degli esercizi per il Clero di San Giovanni e Paolo e il palazzo Pontificio di Castel Gandolfo. In pratica tutte le proprietà già esentate da espropriazioni e tributi elencate negli articoli 13, 14, 15 e 16 del Trattato del Laterano dell’11 febbraio 1929. La commissione Finanze del Senato ha infatti approvato l’emendamento del Pd (prima firma Luciano D’Alfonso) al dl fiscale che, per l’appunto, esenta gli immobili del Vaticano elencati in quegli articoli. «La disposizione – prevede il testo dell’emendamento – si applica per i periodi d’imposta per i quali non è decorso il termine di accertamento del tributo nonché ai rapporti pendenti e non definiti con sentenza passata in giudicato».
La norma – nel momento in cui il dl fiscale verrà approvato definitivamente – di fatto mette fine ad una vicenda che ha visto il Campidoglio schierato contro il Pontificio istituto biblico e arrivata fino davanti ai giudici della Cassazione che soltanto il 30 maggio scorso avevano dato ragione all’amministrazione capitolina: «Gli edifici non destinati al culto usufruiscono del servizio di raccolta rifiuti e quindi devono pagare».
Nel caso specifico il Pontificio istituto biblico si era trovato con un fermo amministrativo per non aver pagato una cartella esattoriale relativa a 71.000 euro di Tari nel 2012. I vertici dell’Università del Vaticano, che ha una storia ultracentenaria e una meravigliosa sede nel cuore di Roma, a piazza della Pilotta, erano certi dell’errore: la cartella esattoriale per la tassa sui rifiuti non andava saldata perché l’articolo 16 del Trattato Lateranense esenta l’immenso patrimonio immobiliare Vaticano da tasse e tributi dovuti allo Stato. Ma la Cassazione ha stabilito il contrario, con effetti anche sulle altre proprietà del Vaticano a Roma «non dedicate al culto». Un vero salasso – si parla di milioni di euro – per le casse della Santa Sede. Che ora, salvo colpi di scena assai improbabili, può tirare un grosso sospiro di sollievo.