la Repubblica, 30 novembre 2021
La quinta prima di Anna Netrebko. Intervista
MILANO — Scordatevi il Macbeth a cui siamo abituati, tutto incentrato sulla psicologia dei personaggi che Verdi ha mutuato da Shakespeare. La produzione che inaugura il 7 dicembre la nuova stagione della Scala, con Riccardo Chailly sul podio e la regia di Davide Livermore, sarà questo ma anche molto altro. Lo anticipa in conferenza stampa il soprano russo Anna Netrebko, fasciata in un tailleur nero tempestato di perline a forma di dollari, alla sua quinta Prima nel ruolo della perfida Lady Macbeth.Dunque cosa si vedrà in scena?«Sarà un’edizione molto diversa dalle cinque precedenti che ho interpretato. L’ultima a Vienna, firmata dal regista Barrie Kosky, era minimalista, oscura, nera, ed entrava nella mente psicotica della Lady. Qui no. Lo spettacolo è molto più complicato, e altrettanto eccitante. Ed è perfetto per l’apertura: sono certa che avrà successo».Ci spieghi.«Ci sono tanti livelli che si intersecano: la storia, ovviamente, il connubio tra l’amore malato e il potere, ma anche splendidi effetti visivi e bellissimi costumi. La scenografia si muove, gira, si alza e si abbassa con l’aiuto di ascensori.Ci sono proiezioni di realtà virtuale e pure la danza».Chailly, rifacendosi alla seconda versione dell’opera che debuttò a Parigi nel 1865, cantata in francese, e che poi fu riproposta in italiano alla Scala nel 1874, ha infatti recuperato il “ballo” del terzo atto, pagina strumentale che molti direttori tagliano. Più che una coreografia, una pantomima affidata a Daniel Ezralow, nella quale Netrebko sarà coinvolta. Ma trapela che anche nella scena del sonnambulismo le energie della diva saranno messe a dura prova: canterà su un cornicione, a un’altezza vertiginosa che rappresenta l’abisso della sua anima, appesa con a un’imbracatura di sicurezza.Questo “Macbeth” sarà diverso anche musicalmente?«Ci saranno ritmi, note, testi, dinamiche nuove. E il mio personaggio avrà sfumature inedite: sarà un’avventura».Avete lavorato in un periodo molto difficile, col Covid che sta di nuovo avanzando. Le regole sono cambiate via via. Qual è la decisione finale?«Canteremo tutti senza mascherina, anche il coro.Abbiamo provato duramente per molte ore al giorno, l’intera compagnia è molto coinvolta e cercherà di dare il meglio. No, la pandemia non mi condizionerà.Oltretutto in questo periodo la Scala è molto sicura, viste le norme e le restrizioni che sono state imposte».Il suo ruolo è stato interpretato da grandi cantanti. Quali sono i suoi punti di riferimento?«Direi Maria Callas, Ghena Dimitrova, Shirley Verrett, Maria Guleghina. Le ho ascoltate, ho imparato, ho preso un po’ da tutte loro, ma poi sul palcoscenico vedrete la mia Lady Macbeth».La storia dell’opera verdiana è sempre attuale?«Il mondo non è cambiato. Siamo circondati da cose terribili e cercheremo di farlo capire in questo spettacolo».L’emozione di partecipare a un altro 7 dicembre?«Sento una grande responsabilità perché so che è una giornata importante non solo per la Scala, ma per tutta l’Italia».