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 2021  novembre 30 Martedì calendario

Il re tedesco dei market si è fatto un vaccino da solo

Oltre 50 persone si sono fatte iniettare un “vaccino” anti-Covid sviluppato in privato dal milionario tedesco Winfried Stöcker. Sabato pomeriggio la polizia è intervenuta per bloccare le inoculazioni illegali all’aeroporto di Lubecca, nel nord del Paese.
In coda per ricevere una dose c’erano oltre duecento persone. Stöcker è un medico, ricercatore, inventore, ma soprattutto imprenditore. Ha un patrimonio stimato in diverse centinaia di milioni euro. Possiede l’aeroporto dove sono state fatte le iniezioni, una compagnia aerea, la catena di centri commerciali Art Nouveau, dove Wes Anderson ha girato Gran Budapest Hotel, e la Euroimmun: azienda che produce reagenti per laboratori di diagnostica e vanta diversi brevetti medici. In Germania Stöcker è conosciuto soprattutto per le sue dichiarazioni xenofobe, razziste e sessiste. Negli ultimi anni si è esposto più volte contro i profughi accusati di “abusare del nostro diritto d’asilo”. Dell’eccentrico milionario sono note anche le generose donazioni fatte al partito dell’ultradestra Afd.
A marzo il medico imprenditore ha annunciato di essere pronto a inoculare un vaccino anti-Covid prodotto in proprio, senza l’aiuto di nessuna casa farmaceutica. Dopo il primo vaccino inventato da Biontech sembrava una possibilità concreta. Ma ben presto la comunità scientifica ha lanciato l’allarme: Stöcker avrebbe saltato passaggi fondamentali necessari per la validazione del vaccino. La risposta del milionario è stata degna della sua fama. Si è autoiniettato una dose, annunciando che presto avrebbe iniziato una campagna di vaccinazione con dei volontari. È stata aperta contro di lui un’indagine per violazione della normativa sui medicinali.
Tra le particolarità del “vaccino” di Stöcker c’è che viene preparato sul momento: i sanitari prima di fare l’iniezione devono mischiare i reagenti per conto proprio. Secondo quanto si legge sul sito di Euroimmun, si tratta di un vaccino che avrebbe un’efficacia del 97%. Sarebbe inoltre molto economico perché basato sulla tecnologia dell’antigene ricombinante, comparabile ai vaccini contro l’epatite A e B. Nessuna di queste informazioni è stata comprovata da un organo esterno al laboratorio dell’imprenditore. Dei tre passaggi necessari per la commercializzazione di un vaccino quello di Stöcker non ha concluso neppure il primo. In diverse pubblicazioni scientifiche è stato sottolineato che il rischio principale a cui si sono esposti i volontari è la possibile contaminazione. I vaccini ad antigene sono prodotti partendo da altri virus, sovente utilizzando materiale di origine animale. Se la linea cellulare contiene retrovirus, c’è il rischio di sviluppo di un cancro. Tutto questo non ha spaventato sabato 250 persone. Presumibilmente buona parte, forse tutti, non immunizzati. In Germania solo il 68% della popolazione adulta è vaccinata, uno dei tassi più bassi d’Europa.