il Giornale, 29 novembre 2021
Boom per Gucci dopo il film
In Italia per ora è solo un trailer, uno spezzone del film che uscirà nelle nostre sale il 16 dicembre. Ma prima ancora che al botteghino, «House of Gucci» pare che abbia già fatto fare il botto. A Gucci. Impennate le vendite, impennate le ricerche, fari puntati sulle borse, sugli accessori con le doppie G e tutti quei pezzi vintage che hanno trasformato Jacqueline Kennedy in un’intramontabile borsa e raccontato la principessa Grace di Monaco attraverso un foulard con quella stampa a fiori che oggi continua a dilagare. Ed è solo l’inizio, visto che il film è uscito appena da un paio di giorni dall’altra parte dell’Oceano, in America.
Qualcuno, già prima dell’anteprima italiana di qualche settimana fa, se l’era chiesto e lo aveva anche scritto: Lady Gaga nei panni (e che panni) di Patrizia Reggiani, quanto influenzerà le vendite di Gucci? La domanda ora ha una risposta. Il quotidiano britannico The Guardian ieri, riportando il dato dell’aggregatore di e-commerce Lovethesales.com, scriveva che le ricerca dei capi firmati Gucci sono già aumentate del 73% settimana dietro settimana, con un balzo del 257% per le borse e del 75% per le sliders. Sempre secondo il Guardian è una «ricompesa» per la maisn fiorentina da anni parte del gruppo francese Kering, arrivata (scrivono) dopo «una delicata danza» tra i proprietari del marchio e i registi. Ufficialmente, infatti Gucci ha fornito a MGM e Scott Free Productions solo una selezione di oggetti originali e oggetti di scena dall’archivio della casa di moda e ha permesso le riprese di una scena nel suo negozio principale in Via Condotti, a Roma. Ma nel film appaiono anche Salma Hayek, attrice nonché moglie di François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato della casa madre di Gucci, Kering, così come Jared Leto, ambasciatore del marchio e amico del direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele.
Insomma, il film di Ridley Scott si preannuncia un affare per la griffe che, peraltro, continua sempre in crescita.
D’altronde fotogramma dietro fotogramma, c’è di tutto. Moda, famiglia, lusso, potere, glamour, morte. Il film infatti ripercorre la storia dell’omicidio di Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver, ucciso il 27 marzo 1995 nei pressi della sede milanese del brand di famiglia. Fu freddato dai colpi di pistola sparati da una banda di sicari che, stando alle carte processuali, furono assoldati dalla moglie Patrizia Reggiani (nel film interpretata da Lady Gaga). È lei la protagonista del film, ma lo sono anche i suoi abiti, le borse le cinture, le scarpe. Tanto che ad esempio Catawiki, piattaforma online leader in Europa per gli oggetti speciali, ha organizzato un’asta esclusiva che ripercorre le più importanti decadi della casa di moda. L’asta «Three Decades of Gucci» è iniziata ieri e terminerà il 5 dicembre. Dietro, un dato: il 76% degli esperti di Catawiki concorda sul fatto che il valore dei grandi classici aumenterà più velocemente rispetto ad altri oggetti. Sapevano di andare sul sicuro, visto che, secondo un report di TheReal Real, la piattaforma specializzata nella vendita di beni di lusso di seconda mano, nei primi sei mesi di quest’anno Gucci sta saldamente in testa con i suoi pezzi d’epoca. Anzi, le vendite sono cresciute del 60 per cento. Per Gucci, poi il gioco è ancora più facile. Dal vintage alla nuova collezioni il passo è breve. Molti delle novità in qualche modo s’ispirano a pezzi iconici del passato. Quindi c’è da giurare che il trend è solo in crescita. E pronto a dilagare. Tanto è vero che è proprio di questi giorni l’invito per due persone da parte di Airbnb a passare una notte nella House of Gucci, nella più sontuosa ed elegante suite di villa Balbiano, gioiello architettonico sul lago di Como, utilizzata nelle riprese del film, mentre il sito idealista.it ha segnalato che la villa a Gressoney Saint-Jean, ai piedi del Monte Rosa, dove sono state girate alcune scene è proprio adesso in vendita. La residenza storica, costruita agli inizi del ’900, si chiama Villa Loubenó e costa 990 mila euro. Che per certi versi potrebbe essere addirittura più conveniente di una borsetta.