Specchio, 28 novembre 2021
Da guance e sopracciglia si capiscono le bugie
Secondo i ricercatori dell’Università di Tel Aviv, non sono gli occhi lo specchio dell’anima. Casomai, guance e sopracciglia. E dimostrano di aver rilevato il 73% delle bugie raccontate dai partecipanti alla ricerca, misurando le contrazioni dei muscoli facciali grazie a raffinati elettrodi applicati su sottilissimi adesivi che sembrano tatuaggi, ideati per aderire a superfici morbide. Nessun altro metodo oggi può garantire un tasso di precisione così elevato.
L’idea che le espressioni del volto siano il linguaggio universale delle emozioni non è certamente nuova. Ma il recente studio del team israeliano – guidato dalla professoressa Yael Hanein del Center of Nanoscience and Nanotechnology and School of Electrical Engineering e pubblicato sulla rivista Brain and Behaviour – integra le conoscenze di psicologia cognitiva con l’applicazione della tecnica dell’elettromiografia, potenziando i risultati grazie all’utilizzo di algoritmi di apprendimento automatico. Per identificare i bugiardi, i ricercatori si sono concentrati sui muscoli delle guance vicino alle labbra e quelli tra la fronte e le sopracciglia. Poi hanno chiesto ai partecipanti, divisi in coppie, di sedersi l’uno dirimpetto all’altro. Uno dei due ascoltava in cuffia semplici parole e poteva scegliere se ripeterle ad alta voce o se pronunciarne altre. Al partner, il compito di intuire e distinguere la parola vera da quella inventata. Le persone non hanno ottenuto risultati statisticamente significativi. Al contrario, i segnali elettrici hanno lavorato con molta accuratezza. Oltretutto, dato il vantaggio di aver indotto e controllato falsità e verità, gli scienziati hanno potuto utilizzare tecniche avanzate di apprendimento automatico per addestrare il programma a identificare le bugie, basandosi proprio sui segnali dell’elettromiografia.
Se le macchine della verità attuali sono così inaffidabili da non essere ammissibili come prove nei tribunali (si ritiene che chiunque possa imparare a controllare il proprio battito e ingannare la macchina), il metodo e la tecnologia sviluppati dal team di Hanein suggeriscono possibili applicazioni in molteplici scenari, in contesti di vita reale dalla sicurezza alla criminalità, dagli interrogatori della polizia ai controlli in aeroporto. Financo da remoto, quando telecamere ad alta risoluzione saranno adeguatamente addestrate per individuare i minimi movimenti dei muscoli facciali.