Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  novembre 28 Domenica calendario

La coppa del mondo di sci vale 35 milioni di euro

Da un’Olimpiade all’altra. Smaltita l’ebbrezza di Tokyo è già tempo di mettersi in marcia verso Pechino, dove a febbraio saranno gli atleti della neve e del ghiaccio a contendersi le medaglie a cinque cerchi. Così da questo week-end si fa sul serio, con il circo bianco impegnato su tutti i fronti: dallo sci alpino al fondo, dal biathlon al salto, passando per combinata nordica, slittino e bob, senza dimenticare skeleton e snowboard. 
È però lo sci alpino a farla da padrone, con la coppa del mondo capace di produrre un giro d’affari di circa 35 milioni, per nulla scalfito dal Covid, visto che il grosso è rappresentato da diritti televisivi e ricavi commerciali, due voci capaci di sopravvivere al Coronavirus. 
A tenere in mano le redini del business sono le agenzie che curano la gestione dei diritti media: Eurovisione, limitatamente alle gare austriache e svizzere, e Infront Sports & Media, per il resto dei Paesi, con un ruolo variabile, a seconda del contesto geografico, da semplice distributore fino a produttore integrale dell’evento. Complessivamente il peso dei diritti tv è pari al 60%, quello dei proventi commerciali gestiti da Infront al 25%, i diritti pubblicitari di Austria e Svizzera pesano per il 5%, mentre l’ultimo decimo del giro d’affari comprende i ricavi dei singoli comitati organizzatori (biglietteria e sponsor locali) e le attività gestite in proprio dalle Federazioni nazionali. 
Il modello è ormai consolidato, ma in futuro potrebbero esserci cambiamenti. A marzo si è infatti concluso il precedente ciclo contrattuale, da ottobre è scattato il nuovo che durerà fino al 2026. «Il rapporto di Infront con il mondo degli sport invernali è storico – osserva Alessandro Giacomini, Managing Director di Infront Italy –. Da oltre vent’anni ci occupiamo della gestione della maggior parte delle gare di coppa del mondo sotto il profilo della produzione e distribuzione televisiva, ma anche della gestione di sponsor e post-produzione». Dopo una stagione di assenza, quest’anno in agenda ci sono anche le gare oltre oceano: «Con i nostri team siamo impegnati nella gestione di tutti gli aspetti organizzativi, una sfida in più in tempo di Covid, con protocolli che rendono più complessa la macchina organizzativa», aggiunge Giacomini. Seguendo il trend espansivo dei servizi Over-The-Top, Infront ha lanciato negli Usa il canale skiandsnowboard.live: «Abbiamo infatti notato – racconta Anna Guarnerio, senior Director Media Sales & Operations – un forte interesse del mercato americano, che a nostro parere può tramutarsi in maggiori ascolti attraverso un piattaforma non tradizionale. Si tratta della prima operazione B2C di Infront in questo ambito, offrendo al pubblico americano il live streaming delle gare con un focus particolare sugli atleti di casa». Skiandsnowboard.live è visibile solo negli Usa e i diritti sono in co-esclusiva con Nbc. 
Altra novità è il cambio alla presidenza della Fis, con lo svedese Johan Eliasch, Ceo di Head, che ha preso il posto dello svizzero Gian Franco Kasper, deceduto un mese dopo aver completato l’incarico. Il neo presidente ha parlato di possibile centralizzazione nella gestione dei diritti media, senza passare più dagli intermediari. Vedremo se ciò avverrà, intanto dal 2022/23 anche le gare svizzere finiranno sotto il cappello di Infront. A livello commerciale, il title sponsor della Coppa del mondo è sempre Audi, così come Longines è il cronometrista ufficiale.
La Coppa approderà sulle montagne italiane a metà dicembre, con le classiche tappe maschili tra Val Gardena, Alta Badia, Madonna di Campiglio e Bormio. In gennaio toccherà invece alle donne disimpegnarsi tra Cortina D’Ampezzo e Plan de Corones. Al momento sembrerebbe possibile la presenza del pubblico al parterre, ma lo scenario è in continua evoluzione. La passata stagione i comitati organizzatori italiani hanno accusato una contrazione dei ricavi di 1,5 milioni e costi in più per 200mila euro a causa dei protocolli sanitari.