il Fatto Quotidiano, 28 novembre 2021
Sallusti, guardacaso
C’è del marcio nell’inchiesta su Ciro Grillo e i tre amici appena rinviati a giudizio. La scoperta si deve al noto segugio Alessandro Sallusti, che ha notato una serie di “coincidenze che sommate ai ritardi diventano indizio di una magistratura così così”, inquinata da “interessi politici”. Tenetevi forte, perché il materiale è altamente infiammabile: “quando è scoppiato il caso, nell’estate 2019, ministro della Giustizia era il grillino Bonafede” e infatti “per quasi due anni nulla è successo” (cioè la Procura ha aperto e condotto le indagini), “la cosa sembrava finita nel dimenticatoio” (Sallusti non si era accorto delle indagini in corso); poi, all’improvviso, la “svolta di ieri” col rinvio a giudizio, guardacaso “dopo l’insediamento del nuovo governo che ha visto il ministero della Giustizia uscire dall’orbita 5Stelle” (Sallusti pensa che il rinvio a giudizio non l’abbia disposto il gup, ma la Cartabia). L’acuta deduzione appare un po’ meno fondata di quelle dei complottisti, terrapiattisti, No vax e negazionisti del Covid. Ma gli serve per alimentare un’antica ossessione: quella di dimostrare che B. è un giglio di campo perseguitato.
Anni fa, per giustificare i bungabunga a gettone con escort minorenni, tirò in ballo John Kennedy per la liaison con Marilyn (che purtroppo era maggiorenne, non era pagata e soprattutto girava sola, non in comitiva). Ora tenta di paragonare un ex premier puttaniere candidato al Quirinale con un privato cittadino figlio di un privato cittadino, entrambi sprovvisti di cariche pubbliche. E sostiene che i processi a B. corrono a razzo, mentre l’indagine su Grillo jr. è durata “un’eternità”. In effetti c’è sempre stata una fretta sospetta nei processi a B.: l’unica condanna definitiva scampata a prescrizioni & depenalizzazioni, quella per le frodi fiscali Mediaset, arrivò nel 2013 da un’indagine partita nel 2005; e il processo Ruby ter, nato da un’indagine del 2014, langue in tribunale dal 2018. Invece l’inchiesta su Grillo jr. è durata poco più di un anno, dall’estate 2019 (sotto Bonafede) alla chiusura indagini del novembre 2020 (sotto Bonafede); poi dagl’interrogatori sono emersi nuovi elementi e i pm hanno depositato la nuova chiusura con un nuovo capo d’imputazione, nel maggio 2021 (sotto la Cartabia). Quindi con entrambi i ministri (che non hanno alcun titolo per occuparsi di indagini, né risultano averlo fatto) la Procura ha sempre inteso chiedere il rinvio a giudizio. Ma queste son cose che sanno i giornalisti, dunque non Sallusti. Casomai volesse approfondire altre inquietanti “coincidenze”, gliene segnaliamo una fin troppo eloquente, anzi definitiva: nel 1981 fu scoperto il virus dell’Aids e Alessandro Sallusti diventò giornalista. E questo è più di un “indizio”: è una prova.