Il Messaggero, 27 novembre 2021
Naomi Campbell nei guai per un ente di beneficenza
Guai per Naomi Campbell: Fashion for Relief, l’ente di beneficenza da lei fondato nel 2005, è finito sotto indagine della Charity Commission. L’ente governativo britannico che si occupa di vigilare sulle charity di Inghilterra e Galles esaminerà se c’è stata cattiva condotta nella gestione finanziaria dell’associazione da parte dei cosiddetti trustee ovvero i fiduciari, che sono proprio la Campbell e la collega Bianka Hellmich, che ricopre questo ruolo fin dall’inizio. L’indagine, inoltre, servirà ad accertare che le persone preposte alla gestione dell’organizzazione «abbiano esercitato i loro doveri legali e le loro responsabilità come previsto dalla normativa vigente».
I BILANCILa Fashion for relief è finita nel mirino anche per un ritardo di quasi sei mesi nella consegna dei bilanci dell’ultimo anno. Naomi Campbell ha creato questo ente benefico nel 2005 con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare a progetti per i bambini contro la «povertà e le malattie, per sostenere l’istruzione e migliorare le condizioni di vita nelle aree più disagiate», come scritto nella presentazione sul sito istituzionale della Charity Commission. Fashion for relief ha debuttato nel mondo della beneficenza con una sfilata organizzata in aiuto delle vittime dell’uragano Katrina, che aveva colpito duramente New Orleans. In questi anni, scrive il Daily Mail, l’associazione ha precisato di aver raccolto oltre 11 milioni di sterline attraverso eventi che hanno visto la partecipazione di celebrità di primo piano. Nel 2019 Fashion for Relief aveva collaborato con il sindaco di Londra e il suo Fund for London per raccogliere denaro da destinare alla formazione di giovani ragazzi cresciuti in condizioni difficili. Negli ultimi anni però i numeri non sono stati molto generosi.
ENTRATE E USCITEL’ultimo report consegnato risale ai conti relativi al 2019, periodo in cui sono state registrate entrate per 1,72 milioni di sterline. Una cifra molto alta che però è stata spesa interamente, come rivela il Times, per organizzare le raccolte fondi (1,6 milioni), tra pubbliche relazioni e altre uscite. Solo 5515 sterline, in quell’anno, sono state destinate a progetti benefici selezionati. Sempre nel 2019, inoltre, la Hellmich ha ricevuto ben 77mila sterline per delle consulenze e oltre 15mila sterline di rimborsi spese. Nell’anno precedente, scrive il Guardian, dalle casse della charity erano uscite 107mila sterline per dei pagamenti e 23mila sterline di rimborsi spese e in entrambi i casi a beneficiarne erano state le persone fiduciarie. Alcuni mesi fa la charity era finita nel mirino del Daily Mail che aveva denunciato un avvenimento risalente al 2018: secondo il tabloid l’associazione della Campbell aveva speso 1,6 milioni di sterline per organizzare un gala a Cannes nel maggio di quell’anno a supporto di Time’s Up, organizzazione creata in seguito al movimento MeToo per aiutare le donne sul luogo di lavoro. Alla serata avevano partecipato star del calibro di Paris Hilton e Carla Bruni mentre in passerella, oltre alla Campbell, avevano sfilato anche Erin O’Connor e Natalia Vodianova. Nonostante l’evento fosse stato un grande successo, scriveva il Daily Mail, in quel periodo l’associazione aveva devoluto solo 5mila sterline in beneficenza. Giri di denaro sospetti che hanno gettato un’ombra sull’associazione e sugli scopi filantropici per i quali era stata originariamente creata. Per questo la Charity Commission vuole vederci chiaro già da tempo. Nel comunicato con cui ha annunciato l’inizio delle indagini, ha reso noto di aver cominciato a dialogare in privato con Fashion for relief oltre un anno fa a causa di diversi sospetti inerenti la gestione delle finanze, i potenziali conflitti di interesse e i ritardi nella consegna dei bilanci. In seguito a questi mesi di conversazioni, ha lanciato un’indagine più approfondita e ha momentaneamente impedito alle trustee di effettuare trasferimenti di denaro.