Corriere della Sera, 27 novembre 2021
Cresce il peso degli stranieri in Italia
Sono 5 milioni, sono sempre più radicati e cresce il loro «peso»: non perché aumentino in senso assoluto ma perché la loro percentuale sale all’interno della nostra popolazione per via del saldo negativo fra nati e morti. Se si considera, poi, l’intervallo tra capodanno 2002 e quello del 2021 ci sono 1,4 milioni di italiani in meno (-3%) e 3,7 milioni di stranieri in più (+274%). Chi ha un back-ground straniero, indipen-dentemente dall’attuale cittadinanza, è l’11% del totale della popolazione. È questa la foto scattata dal convegno «Trent’anni di migrazioni in Italia», nell’ambito del 30° anni-versario della Fondazione Ismu, svoltosi ieri a Milano al Centro congressi della Fondazione Cariplo. Tra i temi emersi, il gap tra percezione e realtà del fenomeno che si traduce in una quantificazione distorta della presenza straniera in Italia. «Una corretta analisi e interpre-tazione del fenomeno può contribuire a elaborare e diffondere una corretta cultura delle migrazioni e favorire la convivenza», afferma Vincenzo Cesareo, segretario generale di Fondazione Ismu. «Le analisi dei flussi migratori confermano un carattere strutturale – dice Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno – e il nostro approccio ha saputo far fronte a una complessa sfida, nel rispetto dei valori e dei principi della Costituzione. Serve avviare i corridoi umanitari, è la linea giusta da seguire».