il Fatto Quotidiano, 26 novembre 2021
Londra e Parigi litigano sui migranti che affogano
Tra i 27 migranti, almeno, inghiottiti dalla Manica giovedì, c’erano anche tre bambini e sette donne, di cui una incinta. La maggior parte erano curdi, originari d’Iraq o Iran. Il bilancio è ancora provvisorio perché a bordo del gommone c’era probabilmente una cinquantina di persone. I soccorritori hanno potuto portare in salvo due uomini, un iracheno e un somalo, entrambi in ipotermia. Due giorni dopo, ancora non si conoscono le circostanze esatte del naufragio. Forse il gommone si è sgonfiato sotto il peso di tante persone. Forse ha urtato contro un’altra imbarcazione. Si sa invece che è il dramma peggiore di sempre nella Manica. Nel 2019 i morti erano stati quattro, sei nel 2020. Prima di giovedì, altri tre migranti avevano perso la vita in mare dall’inizio dell’anno. Ma malgrado i rischi altre centinaia di persone sono state ancora recuperate in mare dopo giovedì. Dall’inizio dell’anno, secondo i dati forniti dalla prefettura marittima francese, 31.500 migranti hanno lasciato le coste del nord della Francia nel tentativo di raggiungere l’Inghilterra. 7.800 sono stati salvati in mare.
Da una sponda all’altra della Manica ci si rimbalza le responsabilità. Londra rimprovera a Parigi di non fare abbastanza per fermare i migranti che partono dalle spiagge di Calais e Dunkerque su delle imbarcazioni di fortuna, da quando i muri alzati intorno al porto di Calais e all’Eurotunnel hanno sigillato quelle vie di fuga. Il Daily Mail ha pubblicato una foto di agenti francesi che osservano senza reagire un gruppo di migranti mentre mettono in mare un gommone. Stando a Londra, 22.000 migranti hanno raggiunto le coste inglesi nei primi dieci mesi dell’anno. Nella sola giornata dell’11 novembre, 1.185 migranti sono riusciti a sbarcare. Per l’Home Office, il numero di richieste di asilo nel Regno Unito è esploso: fino a settembre sono state presentate 37.562 domande, il numero più alto da giugno 2004, quando erano state 39.746. La questione dei migranti rende ancora più forti le tensioni tra Londra e Parigi, le cui relazioni sono già degradate per i disaccordi sulle licenze dei pescatori nell’accordo post-Brexit. Il ministro francese dell’Interno, Gérard Darmanin, ha annunciato l’arresto di cinque persone, dei presunti passeurs, gli scafisti. Il gommone potrebbe essere stato acquistato in Germania, poiché è stata trovata una targa di immatricolazione tedesca. Un’inchiesta per “omicidio e ferite involontarie”, “incitamento al soggiorno irregolare” e “associazione per delinquere” è stata aperta dal tribunale speciale di Lille. Darmanin ha accusato Londra di “cattiva gestione dell’immigrazione”: “Non possiamo essere i soli a lottare contro i passeurs”, ha detto.
Da dati del ministero, 1.500 scafisti sono stati arrestati dall’inizio dell’anno dalla polizia francese. Da parte sua, la ministra degli Interni del governo Johnson, Priti Patel, aveva già accusato la Francia di usare i migranti come arma per destabilizzare il Regno Unito dopo la Brexit.
Il nuovo piano del governo per l’immigrazione di Londra prevede nuove misure per gestire l’immigrazione illegale, tra cui la condanna all’ergastolo per i trafficanti di esseri umani. Boris Johnson ha proposto a Emmanuel Macron di “intensificare gli sforzi comuni” e di dispiegare pattuglie di polizia comuni. Il premier francese Jean Castex ha annunciato a sua volta più mezzi di salvataggio in mare, più droni, più telecamere termiche per individuare i migranti sulle spiagge durante la notte. Da Zagabria, Macron ha ribadito l’importanza di fare della Manica una questione europea: “Abbiamo bisogno di una più forte cooperazione europea”. Ed è stato annunciato un incontro domenica a Calais tra i ministri incaricati dell’immigrazione di Belgio, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito, oltre che dei responsabili della Commissione europea, per combattere le reti di trafficanti.