Corriere della Sera, 25 novembre 2021
I tedeschi tornano a preferire gli Usa
Alla vigilia della formazione del governo post-merkeliano in Germania, gli umori dei tedeschi riguardo al rapporto del loro Paese con le grandi potenze stanno cambiando. Sono nettamente più positivi di qualche anno fa sugli Stati Uniti e meno su Cina e Russia. Ne dovranno tenere conto il cancelliere in pectore, il socialdemocratico Olaf Scholz, e i suoi partner di coalizione, i Verdi e i Liberali. In prospettiva, ciò influirà sulla politica dell’Europa. Un’analisi pubblicata lunedì scorso dall’americano Pew Research Center e dalla tedesca Körber-Stiftung indica che la relazione tra Usa e Germania è in via di riparazione. Fino all’anno scorso, il 79% dei tedeschi riteneva che fosse cattiva, contro il 18% che la riteneva buona. Oggi, il sondaggio, condotto in settembre, vede la situazione ribaltata: il 71% considera la relazione buona e il 24% cattiva. In parte avrà influito il cambio di presidenza a Washington, con l’uscita di scena di Donald Trump, il quale alla maggioranza dei tedeschi non piaceva. Ma certamente ha influito il cambio di stagione geopolitico che fa ritenere Pechino e Mosca più minacciose. Mentre nell’aprile 2020 i tedeschi vedevano la relazione con Usa e Cina ugualmente importante (37 a 36%) oggi il 67% giudica più importante il rapporto con Washington e solo il 19% preferisce Pechino: un cambio straordinario di percezione in brevissimo tempo. Anche la Russia è in calo nei favori dei tedeschi: nel 2020 il 25% la preferiva agli Stati Uniti, oggi la quota è scesa al 16%. Ma c’è un altro risultato di notevole rilievo per la politica europea: fino all’anno scorso, il 54% dei tedeschi considerava la Francia il partner estero più importante, contro il 10% che indicava gli Usa; oggi, il 44% ritiene più rilevante la partnership con Washington e solo il 27% quella con la Francia (gli americani continuano in maggioranza a privilegiare il Regno Unito). Nella protezione della democrazia e dei diritti umani, il 63% dei tedeschi sostiene che gli Stati Uniti sono un partner, contro il 38% che lo sosteneva l’anno scorso. I risultati sono di interesse per entrambe le sponde dell’Atlantico. Per Washington, la Germania è dal dopoguerra il partner europeo più importante e saranno confortati da questa evoluzione. A Berlino e a Bruxelles, ne terranno conto quando dovranno riempire di contenuti l’«Autonomia Strategica» dell’Europa di cui molto si parla.