Corriere della Sera, 25 novembre 2021
L’amore fantasma di Roberto Cazzaniga
No, non ci siamo mai visti, mai una volta. Lei accampava mille scuse, la malattia, il lavoro. Eppure di quella voce, telefonata dopo telefonata, mi sono innamorato lo stesso, come una pera cotta. Contatti solo al cellulare, quasi quotidiani. Chiamate prima che io andassi agli allenamenti. O la sera, al momento di coricarmi. Come ho fatto a elargirle tutti quei soldi? Neanche lo so con certezza, mille euro qui, altri duemila là... Alla fine siamo arrivati a un totale di 700 mila. Ora che questo incubo è finito è come se mi fossi risvegliato da un coma che mi ha fatto perdere tre lustri di vita».
Roberto Cazzaniga, 42 anni, spilungone brianzolo, è un giocatore professionista di pallavolo dal discreto presente – gioca in serie B con la «New Mater», a Gioia del Colle, nel Barese – e un passato che, tra Superlega e A2, lo ha visto indossare anche la maglia azzurra.
«L’incubo» che adesso Roberto descrive pacato al telefono è un raggiro cominciato nel 2008 e nel quale è stato trascinato da una voce di donna per cui ha perduto la testa. Una vicenda che pare incredibile e sulla quale c’è anche un accertamento della Guardia di Finanza, attivata con una denuncia dai compagni di squadra di Roberto. Tutto comincia quando un’amica, una certa Manuela, gli passa al telefono una ragazza che lo vorrebbe conoscere, si presenta come Maya, ma poi sostiene che quello è solo uno pseudonimo, dice di essere Alessandra Ambrosio, la celebre modella brasiliana con 10 milioni di follower sui social. In realtà non è vero niente, la top model in questa vicenda non c’entra proprio nulla. Ma la donna che si spaccia per lei, con quella voce così seducente, recita bene la sua parte: e fa credere al giocatore che a cercarlo in continuazione è proprio la celebre star della moda. «Mai avuto nessun dubbio: per me era proprio lei» prosegue Roberto che riceveva su Messenger raffiche di foto – tutte raccolte sul web – della modella mentre si truccava o si cambiava nel backstage. «Quella voce mi faceva stare a mio agio, mi confortava» ammette il giocatore della New Mater descritto dai compagni di squadra come «introverso» e «ingenuo».
Una volta che Cazzaniga, sempre più innamorato, si trasforma in una «pera cotta» la sedicente Maya inizia a chiedergli soldi «con scuse plausibili» tipo che lei doveva fare un regalo, «ma il bancomat era bloccato per una complicata vicenda ereditaria». Quanto al vederla «era impossibile per i continui viaggi di lavoro e per quella grave malattia al cuore per cui mi diceva che spesso era ricoverata».
Fatto sta che quelle continue regalie di danaro che «inviavo su bonifici online mi hanno gettato sul lastrico». Roberto, tartassato, chiede soldi a genitori, fratello, amici. «Ma se poi sono riuscito a uscire da quell’incubo è stato grazie allo “spogliatoio” della New Mater». Sulle prime i compagni lo prendevano in giro perché quella Maya di cui lui favoleggiava nessuno l’aveva mai vista. Ma quell’insistenza nel chiedere quattrini li aveva allarmati. E qualcosa della truffa – insistendo con lui che non voleva parlarne, rabbuiato – avevano subodorato, tanto da firmare un esposto contro ignoti per avviare gli accertamenti. Poi un altro compagno di squadra, Danilo Rinaldi, ha contattato le Iene. È stato l’inviato Ismaele La Vardera a rintracciare quella Manuela – a cui Roberto aveva regalato una Alfa MiTo, usata dal compagno di lei – collegata a Maya, e raggiungerla in Sardegna, dove vive: si chiama Valeria, ha 50 anni, ed è sbiancata quando la Iena, nel servizio dell’altra sera, le ha chiesto dei 700.000 euro spillati.
Intanto lo «spogliatoio» ha avviato una raccolta fondi per aiutare «l’opposto» con un debito da 60 mila euro. Lui ora guarda al futuro fiducioso: «È come se fossi rinato».