Corriere della Sera, 25 novembre 2021
Alessandro Di Battista esce allo scoperto
Il ritorno in piazza (a fare comizi), il futuro del Quirinale, il vaccino, la suggestione di un progetto comune con Virginia Raggi: Alessandro Di Battista esce allo scoperto e traccia uno spaccato a trecentosessanta gradi dell’agenda politica e sociale, con qualche presa di distanza dai suoi ex colleghi M5S e lo sguardo rivolto soprattutto ai «diritti economici e sociali». L’ex deputato è in tour per le piazze d’Italia (sabato sarà nel Leccese) e aumentano le voci riguardo a un suo ritorno in campo.
Lei dice che è probabile tornare a votare nel 2022. Nel caso, è pronto a correre per il Parlamento?
«Faccio battaglie politiche insieme a migliaia di cittadini ed è il miglior modo per costruire. Poi si vedrà».
Ha aperto all’idea di un nuovo movimento: come se lo immagina? Progressista, populista, con che collocazione?
«Mesi fa dissi a Bersani che l’urgenza sono i diritti economici e sociali. Lui era d’accordo. Si parte da qui».
Intanto è tornato in piazza. Quanto, per lei, questi comizi sono un test?
«È importante vedere quanto consenso abbiano determinate battaglie».
Virginia Raggi intanto dice che lei va ascoltato.
«La ringrazio. Sono sempre più convinto che abbiamo perso una grande sindaca».
Le piacerebbe cooptarla in un progetto insieme?
«Qualora ci fosse un progetto assolutamente sì».
Un anno fa affermava che i 5 Stelle, sotto la reggenza Crimi, erano diventati come l’Udeur. È ancora così? Cosa le ricordano oggi?
«L’Udeur toccava più palla. Il M5S oggi è drammaticamente irrilevante».
Sono troppo schiacciati sul Pd?
«Più che sul Pd sono sudditi più o meno inconsapevoli del Draghistan».
Conte ha detto che non è irreversibile la scelta di non partecipare a programmi Rai. Grillo ha commentato: «Specialista in penultimatum».
«Problemi interni di un movimento che ho lasciato per ragioni politiche».
Ma cosa pensa della decisione di non partecipare ai programmi Rai?
«Che se si crede in una decisione la si porta fino in fondo».
C’è qualcosa che potrebbero fare per convincerla a rientrare nel M5S?
«Dovrebbero disconoscere il 90% di quello che hanno fatto in questi ultimi 9 mesi. Non credo che abbiano il coraggio di farlo».
Berlusconi ha lodato il reddito di cittadinanza.
«Captatio benevolentiae. Vuole il Quirinale. Tra un po’ dirà che ho fatto bene a leggergli la sentenza Dell’Utri sotto casa».
Intanto i partiti si dovranno sedere a un tavolo per eleggere il nuovo capo dello Stato. Lei chi vorrebbe come presidente?
«Gustavo Zagrebelsky. Al Paese serve un amante della Costituzione».
È favorevole a introdurre nella Costituzione il limite di un solo mandato per il Colle?
«Sì, trovai indecente la rielezione di Napolitano».
Lei ha sempre dato un giudizio negativo del governo, ma c’è qualcosa che salva in questo esecutivo?
«Fatico a salvare qualcosa di un governo composto da Salvini, Berlusconi, Renzi e presieduto da Draghi».
Si è detto favorevole al vaccino: cosa pensa della somministrazione agli under 12?
«Ho molti dubbi. Se esistesse in Italia una casa farmaceutica pubblica ne avrei di meno».
Il Covid come ha cambiato la politica?
«Doveva convincere i politici sulla necessità di rafforzare lo Stato. Invece si sta tornando a privatizzare ogni cosa».