ItaliaOggi, 23 novembre 2021
Periscopio
Chi non crede nel progetto di Silvio Berlusconi per diventare presidente della Repubblica non tiene conto che, contro il parere di tutti, Berlusconi è già riuscito a realizzare Milano 2, Mediaset, Forza Italia, e il suo Milan. Adriano Galliani, agenzie.
Tutti i parlamentari sono corsi a sfogliare la rivista autocelebrativa di Berlusconi, partendo dalla copertina dove campeggia una foto del Cavaliere sorridente e a braccia alzate in segno di vittoria, tra uno sventolare di bandiere e un titolo in cui rivendica: «Io sono Forza Italia». Tempo.
La parola Leopolda in questo momento è collegata all’indagine Open, un processo politico alla politica, che inizierà nelle aule solo nel 2022 ma che è da anni sulle pagine dei giornali. Lo schema è semplice. Fanno una pesca a strascico di centinaia di telefonini, computer, movimenti bancari. Prendono le mie conversazioni degli ultimi dieci anni con gli amici più stretti (ho trovato negli atti giudiziari persino gli sms in cui fisso di andare a messa da un sacerdote amico o domando a degli amici che stanno venendo a cena quali pizze vogliono). E poi rovesciano tutto in 92 mila pagine che vengono consegnate agli indagati a pagamento (io ho speso più di 4.000 euro solo per avere il dischetto) e gratis a qualche giornalista amico. I giornalisti, di conseguenza, pubblicano la vita delle persone presa dal buco della serratura per dieci anni. Matteo Renzi. (Carlo Valentini). ItaliaOggi.
Come anticipato in tempi non sospetti (ItaliaOggi del 6 marzo e del 19 giugno 2021) torna lo spettro dell’inflazione. Dopo che per lungo tempo era rimasta silente, si è risvegliata: negli Usa +0,8% a ottobre e +6,1% su base annua (il dato più alto da 30 anni); in Europa + 0,8 % ad ottobre e +4,1% su base annua. Marcello Gualtieri, economista dell’Università Cattolica di Milano, ItaliaOggi.
Il primo caso di elezione di presidente della repubblica fu di Enrico De Nicola, eletto nel ’46 capo provvisorio dello Stato di fatto senza avversari e successivamente assiso a capeggiare palazzo Madama e palazzo della Consulta (Montecitorio l’aveva già presieduto negli anni Venti: non presiedette mai un governo per non impegnarsi in senso partitico). Marco Bertoncini. ItaliaOggi.
Nel sistema tedesco ci sono i collegi. L’importante è che il cittadino scelga da chi vuole essere rappresentato. Oggi gli eletti non vanno sul territorio, perché si guadagnano la carica nell’ufficio o nell’anticamera del capo partito. Siamo a livelli di trasformismo mai raggiunti nella storia. Basta. È un’emergenza dal punto di vista della tenuta democratica. Massimo d’Alema. (Aldo Cazzullo). Corsera.
Papa Francesco ha oggi il compito di fare pulizia nella Chiesa. Ai tempi del comunismo bisognava invece nascondere gli scandali per non indebolire il Vaticano. Lech Walesa (Elisabetta Rosaspina). Corsera.
È il momento di volare alto ricordando il messaggio di Steve Jobs (stay hungry, stay foolish; resta affamato, resta pazzo) oppure aspettare la prossima pandemia. Ilaria Capua: “La meraviglia è la trasformazione”. Mondadori.
Non appena il mercato sospetterà che questo generoso flusso di denaro da parte della Bce potrebbe venir meno, si libererà in fretta dei Btp italiani e lo spread diventerà a quel punto incontrollabile. Negli ultimi 13 anni l’Italia (e non certo per colpa di Draghi) anziché il fatturato ha aumentato il debito di quasi il 40%. Tanto che nel 2023 la ricchezza nazionale prodotta sarà inferiore a quella del 2009 e l’indebitamento sarà passato dal 116% al 158% del Pil. E ora che è finita l’era Merkel, con il suo sensato buonismo finale, tutti si chiedono sino a quando la Bce continuerà a comprare i nostri titoli e come saranno rivisti i parametri di deficit e debito in sede Ue. Luigi Bisignani. Il Tempo.
«Non esistono (nella Chiesa) destra e sinistra come accade nei Parlamenti», ha detto il Papa ad Assisi. «La Chiesa non è una grande azienda multinazionale con a capo dei manager che studiano a tavolino come vendere meglio il loro prodotto». Guai pertanto ad aggiudicare papa Bergoglio alla sinistra siccome insiste sempre sui poveri. Come se chi soffre la fame e la disuguaglianza non interessasse a chi si colloca a destra. Figuriamoci. È la classica raffigurazione interessata con cui si deforma il volto di chi rifiuta le menzogne del marxismo e dei comunismi di tutti i tipi che amano così tanto i poveri da moltiplicarli, e ammazzarne qualche milione, dovunque i comunismi prendano il potere. Renato Farina. Libero.
Se a Renzi riuscisse il suo disegno, Letta si troverebbe ad affrontare una forza di centro che spezzerebbe la sfida bipolare giocata sulla scelta secca tra centrosinistra che si definisce responsabile ed europeista e le destre estremiste che descrive come antieuropeiste. Una situazione che vanificherebbe il suo disegno strategico fondato su un posizionamento maggiormente di sinistra e sul tentativo di spingere sempre più a destra Salvini e Meloni. Insomma, le manovre di Renzi stanno complicando e non poco lo schema lettiano. Alla luce di tale scenario, la demonizzazione di cui è oggetto il leader di Italia Viva non sembra del tutto casuale. Mettere fuori gioco Renzi significherebbe eliminare un ostacolo pericoloso in vista dell’elezione del presidente della Repubblica e anche un elemento di instabilità in una prospettiva strategica di lungo periodo. L’ideale per il disegno di Letta. Martino Loiacono. ItaliaOggi.
Dicono: ma i soprintendenti sono lenti... C’è da crederci: quello di Sassari e di Nuoro, all’entrata in servizio, due anni e sei mesi fa, aveva 114 dipendenti per 165 comuni e un migliaio di chilometri di coste: ora ne ha 53. E dal 1° gennaio al 30 settembre è stato travolto da 9.043 pratiche. Isolato più di quei «pochi eroi sopraffatti dal lavoro e senza mezzi (...) assediati da orde di impresari, ingegneri, architetti, geometri e altri guastatori» di cui scriveva Indro Montanelli nel 1966. Gli stessi che, c’è da scommetterci, assediano (magari vantando il nobile intento di aiutare l’Italia con l’energia pulita) quanti si stanno occupando del progetto per tirar su accanto a Tuscania, area straricca di bellezza e archeologia, quelle sedici turbine di 250 metri di cui dicevamo, da anni denunciate da Italia Nostra. Una palizzata ciclopica. Gian Antonio Stella, Corsera.
Mio marito Ottavio manca molto a tutti. Ma lui non ce la faceva più. Non voleva più vivere. Ha vissuto una vita bellissima. Però alla fine soffriva troppo. Era in ospedale, si strappava le flebo. Voleva tornare a casa. Lo abbiamo accontentato. Rosita Missoni. (Paola Pollo), Corsera.
Il maniaco è un folle con le idee chiare. Roberto Gervaso, scrittore.