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 2021  novembre 23 Martedì calendario

Zangrillo e il Genoa

«Sei nato genoano e vorresti anche vincere?». La frase ha accompagnato generazioni di tifosi del club più antico d’Italia, che tra un paio d’anni festeggerà un secolo dall’ultimo – il nono! – scudetto. Poesia pura, color seppia, tramandata di padre in figlio dal “popolo rossoblù” con malinconia quasi compiaciuta. Ora però al capezzale del vecchio Grifone si è seduto il professor Alberto Zangrillo, luminare della rianimazione al San Raffaele di Milano e medico personale di Silvio Berlusconi. È il nuovo presidente del Genoa, scelto dalla holding statunitense 777 Partners che ha appena rilevato il club dopo 18 anni di gestione Enrico Preziosi. «Sta per cominciare una rivoluzione», assicura lui, genovese e genoano doc. «Un progetto a medio-lungo termine che rilancerà la squadra (la città, la regione) a livello internazionale». Nei caruggi già sognano la Champions League, uno stadio di Marassi tutto per loro – se la Samp non vorrà partecipare – con tante attività commerciali. Gli americani sono andati a passeggio per l’angiporto col sindaco, Marco Bucci, e hanno incontrato il governatore ligure, Giovanni Toti. Turismo, altri investimenti, piani imprenditoriali. È solo l’inizio, dicono. «Uno scenario dalle straordinarie potenzialità», ribadisce il prof. Che entusiasmo.
Non ricorda un po’ una storia rossonera di 35 anni fa? Sotto la Lanterna infatti il nome di Berlusconi corre – sottovoce – di bocca in bocca, come un talismano. Accompagnato da quello di Adriano Galliani. «Galliani è un caro amico con cui parlo spesso e dal quale c’è molto da imparare, soprattutto nel mondo del calcio. Ma quando ho accettato la carica di presidente l’ho detto prima alla mia famiglia, che a lui e a Berlusconi», giura Zangrillo. I proprietari Usa hanno cominciato con un allenatore che più milanista non si può, Andriy Shevchenko, assistito da un certo Mauro Tassotti. Due pupilli del Cavaliere. Solo una coincidenza? «Non ho chiesto consigli all’ex premier, credo abbia qualcosa più importante di cui occuparsi che il sottoscritto. Con questa storia lui non c’entra nulla». Il professore si è presentato nell’elegante salone del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, già sede dell’antica Repubblica marinara e oggi della Fondazione presieduta da Luca Bizzarri (il comico – altro rossoblù – è venuto ad abbracciarlo).
Josh Wander, giovane co-fondatore di 777 Partners, ha reiterato il concetto di «rivoluzione», spiegando che «la Serie A è una grande opportunità per una holding come la nostra. E Genova è perfetta: bella e ricca di storia, merita di tornare tra le città più importanti del mondo. Ma prima, pensiamo al club». Appunto. Il vecchio Grifone, reduce dal ko in casa con la Roma, è scivolato al terz’ultimo posto. Zangrillo ha confessato che domenica è andato a dormire alle 3 di notte. «Abbiamo lavorato per il Genoa. Non sono preoccupato per quanto visto l’altra sera e quello che potrò vedere nel futuro prossimo. Abbandoniamo schemi che ci portiamo dietro da 50-60 anni, siamo di fronte ad una svolta epocale». Sì, ma viste le difficoltà della squadra sar à meglio rimediare a gennaio con qualche acquisto, o no? «Siamo in ottime mani, interverremo sulle criticità. Però le rivoluzioni non sono semplici né si fanno in un giorno. Attraverseremo ancora momenti difficili». Perché chi è nato genoano non può voler anche vincere. Non subito, almeno.