La Stampa, 21 novembre 2021
Gli italiani si comportano male al volante
Violazioni del codice, distrazioni, scarsa percezione del rischio: gli italiani al volante commettono tante infrazioni, senza preoccuparsi dei possibili incidenti e dei danni che possono arrecare non solo a loro stessi ma anche chi viaggia con loro ed agli altri automobilisti. Le ragioni? Stress, abitudine e mancanza di senso civico.
Un automobilista su tre continua infatti a non utilizzare le cinture di sicurezza e addirittura uno su due non utilizza i dispositivi di protezione previsti per i bambini, mettendo così a rischio la vita di figli e nipoti. Anche un passeggero su tre di quelli che viaggiano davanti non usa le cinture, come ben 8 su 10 di quelli che stanno sui sedili posteriori. A questo va poi aggiunto l’utilizzo improprio del cellulare mentre si guida ed il mancato rispetto – altrettanto grave – dell’impiego degli indicatori di direzione mentre si cambia carreggiata o si imbocca una rampa.
Questa è la fotografia degli italiani alla guida scattata dalla ricerca «Osservatorio stili di guida utenti», commissionata da Anas e condotta dallo «Studio Righetti e Monte Ingegneri e Architetti Associati» col contributo dell’Unità di ricerca in psicologia del traffico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che verrà presentata domani a Roma nell’ambito del convegno «Sicurezza stradale: obiettivo zero vittime» organizzato in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.
Cinture e seggiolini
Lo studio, che la Stampa è in grado di anticipare, ha analizzato i comportamenti di guida di un campione di 6000 utenti lungo tre differenti tipologie di strade e autostrade in gestione ad Anas (dalla A90, Grande Raccordo Anulare di Roma alla statale 336 della Malpensa alla SS700 della Reggia di Caserta. I risultati non lasciano certamente tranquilli: dalla ricerca emerge infatti come il 28, 38% dei conducenti non allaccia le cinture, dato che poi sale al 31,87% se riferito al passeggero anteriore e addirittura all’80,12% quando di parla del passeggero posteriore.
Indisciplina assoluta anche per quanto riguarda i dispositivi di ritenuta per bambini: ben il 49,47% dei conducenti, infatti, non li utilizza. Le ragioni, come spiega lo studio, in questo caso possono ricondursi sia a fattori generali – quali percorrenza di tragitti brevi, viaggiare sui sedili posteriori e quindi percezione di rischio minore, normativa più recente – sia a fattori specifici, quali le proteste dei bambini (spiacevolezza) e la necessità di acquistare e installare il dispositivo che non è già presente sulla vettura. Più cresce l’età dei conducenti e minore è l’abitudine a rispettare questa norma specifica: si va infatti dal 75% della fascia di età superiore a 60 anni al 60% della fascia 40-60 anni sino al 30,56% dei 18-40enni. Molto probabile che gli utenti ultrasessantenni siano tipicamente nonni che accompagnano i nipoti, e che la loro minore abitudine al rispetto della norma e la percezione di rischio più bassa sia legata a maggiori esperienze positive di viaggi senza seggiolino.
Il pericolo del cellulare
Ma non è tutto. Anche nell’uso dei indicatori luminosi, luci e frecce, si registra un’alta incidenza di violazioni: il 55, 63% non li accende per la manovra di sorpasso o rientro (76,46%), o per l’entrata (59,2%) o uscita (43, 7%) da rampa. Infine un automobilista su dieci (12, 4%) utilizza in modo improprio il cellulare alla guida.
Il gap con l’Europa
In generale si tratta di dati purtroppo molto lontani dalla media registrata negli altri paesi europei – rileva lo studio – dove il 90% degli automobilisti indossa le cinture anteriori e ben il 71% dei passeggeri aggancia quelle posteriori. Per questa ragione in vista dell’obiettivo di ridurre del 50% le vittime di incidenti stradali entro il 2030 Anas di qui a breve rilancerà la campagna di sensibilizzazione sull’uso delle cinture di sicurezza, oltre ad aver già previsto di aumentare le risorse da destinare alla manutenzione programmata (15, 9 miliardi, +44% rispetto alle precedenti annualità) per l’adeguamento e messa in sicurezza della rete, realizzare pavimentazioni sempre più performanti, rendere più efficiente l’illuminazione e realizzazione di barriere di sicurezza di ultima generazione.