Il Sole 24 Ore, 21 novembre 2021
Federcalcio, la Coppa vale oltre 50 milioni
M. Bel.
L’Italia dovrà conquistare il pass per i mondiali del Qatar nel barrage della prossima primavera. In Figc c’è la massima fiducia nelle possibilità che la squadra guidata da Roberto Mancini possa farcela, ma intanto si fanno i conti e si studiano le contromisure per evitare che una disfatta sportiva possa tramutarsi in un tracollo economico.
La Federcalcio è riuscita ad attutire l’impatto della traumatica esperienza del 2018 con la mancata qualificazione ai mondiali russi. La Nazionale, analizzando, i bilanci federali degli ultimi anni, ha anzi dimostrato una particolare resilienza, riuscendo a mantenere quasi intatto il suo appeal sia in termini di ricavi tv che commerciali. Un trend che si è poi giovato dell’impulso derivante dalla conquista del titolo europeo della scorsa estate che con ogni probabilità porterà la Figc al record storico di ricavi.
Nel 2020 il giro d’affari della Nazionale è stato pari a 32 milioni per quanto riguarda la voce partecipazione a manifestazioni internazionali. Si tratta principalmente di ricavi tv (26,6 milioni) assicurati dal contratto con la Rai e dalle revenue derivanti dalla centralizzazione dei diritti televisivi in capo alla Uefa. Alla voce pubblicità e sponsorizzazioni le entrate 2020 sono state pari a 46 milioni.
Ma appunto nel 2021, come si evince dal budget della Figc, queste cifre saliranno decisamente. Nell’esercizio realtivo a quest’anno, sono previsti almeno 23 milioni di ricavi in più che porteranno il fatturato complessivo della Federcalcio oltre i 200 milioni, superando il record del 2006 dopo la vittoria del mondiale, stabilito però in condizioni di maggior dipendenza dallo Stato. Infatti, sui 207 milioni di ricavi raggiunti all’epoca (di cui 25 legati proprio alla vittoria della Coppa del Mondo), 81 milioni erano costituiti da contributi del Coni (rispetto ai 39 di Sport e Salute presenti nel budget 2021).
La voce pubblicità e sponsorizzazioni nel 2021 aumenterà a 52 milioni per effetto di nuovi contratti e per l’incremento delle royalties della Puma (dal 2023 l’Italia avrà come sponsor tecnico Adidas che verserà nella casse della Figc tra i 30 e i 35 milioni, oltre 10 milioni in più all’anno). Sul versante dei ricavi degli eventi internazionali si salirà a quota 62 milioni, con 12 milioni in più collegati ai diritti televisivi.
Inoltre, arriveranno i contributi Uefa per l’organizzazione e la partecipazione alla fase finale del Campionato Europeo e della Nations League. Nel budget 2021 sono stati previsti incassi “minimi” pari a 16 milioni, connessi allo svolgimento della sola prima fase, a cui andranno aggiunti perciò i premi per le vittorie dei singoli match e per l’accesso alle fasi successive (oltre 15 milioni in totale). L’Italia ha ottenuto l’intero “jackpot” per Euro 2020 pari a 28,5 milioni.
Tra premi Uefa, ricavi tv e sponsorizzazioni, le entrate che più direttamente si possono imputare alla Nazionale, dunque, nel 2021 sfioreranno i 130 milioni. Nel 2020 il valore prodotto dagli Azzurri era di 78 milioni circa, nel 2018 di 80 milioni e nel 2016 di 88.
Una eventuale (sciagurata) eliminazione da Qatar 2022 dunque non inciderebbe nell’immediato sui conti della Ifgc, ma rischirebbe di compromettere il processo di crescita avviato dalla Figc del presidente Gabriele Gravina, in vista del nuovo ciclo di contrattazioni per il quadriennio 2023-2026. Non partecipando al mondiale qatariota la Nazionale dovrebbe rinunciare al ricco montepremi messo in palio dalla Fifa. In Russia, per le 32 squadre che partecipavano alla fase finale c’erano 400 milioni di dollari. Si andava dagli 8 milioni per l’accesso ai gironi ai 40 riservati al vincitore finale. Il Mondiale 2022 si annuncia ancora più ricco. Qualificarsi dovrebbe garantire da un minimo di 10 milioni di dollari a un massimo di 60 milioni.