La Stampa, 20 novembre 2021
Il Coronaparty per infettarsi a Bolzano
Ci mancavano solo i coronaparty. L’ultimo allarme in Alto Adige, da mesi uno dei fronti più caldi della lotta al Covid nel nostro Paese, giunge dal mondo dei giovani, tra i quali sarebbe addirittura in voga la “moda” di riunirsi con soggetti positivi per contrarre il virus e ottenere così, una volta guariti, il Green Pass. A lanciare il monito contro comportamenti di questo genere è il dirigente della Azienda sanitaria dell’Alto Adige Patrick Franzoni. «Le informazioni non corrette, le fake news continuano a circolare – ha detto il vicecoordinatore dell’emergenza Covid –. Ci sono dei giovani, ragazzi anche in età scolare, che s’incontrano con soggetti positivi per cercare di acquisire l’infezione “naturale”, non rendendosi conto che anche nei bambini, nei giovani, è pericolosissimo, possiamo avere delle conseguenze a lungo termine, ma anche nella fase acuta possono finire in ospedale. Abbiamo attualmente un bambino affetto da Covid ricoverato in pediatria». Lo stratagemma dei corona-party, assieme all’uso di un vermicida per cavalli quale improvvisato farmaco anti-Covid, è stato importato dalla vicina Austria, non a caso il Paese nel quale da lunedì scatterà un lockdown generalizzato e che da febbraio introdurrà l’obbligo vaccinale. Oltre il Brennero i party sono già costati la vita ad una persona.
Nuove preoccupazioni per gli amministratori della Provincia autonoma di Bolzano, da mesi alle prese con pessimi numeri (il più basso in termini di cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale, i più alti per quanto concerne contagi e ospedalizzazioni) e con fenomeni pericolosi come quello dell’home schooling, con 600 famiglie (presumibilmente No Vax) che, nelle valli dell’Alto Adige hanno ritirato i figli dalle scuole pubbliche per avviarli a lezioni tenute in sale e appartamenti senza mascherine né il rispetto delle altre regole di sicurezza imposte dalla pandemia.
Ieri rappresentanti di tutte le forze politiche si sono schierati davanti alla sede del consiglio provinciale per rivolgere un appello a vaccinarsi ai cittadini che ancora non l’hanno fatto e ai possibili destinatari della terza dose. «Credo sia molto importante che le forze politiche si presentino unite, con un messaggio univoco – ha detto il governatore, Arno Kompatscher –, il vaccino è l’unico modo per poter avere un inverno più sereno e poi uscire in modo definitivo da questa situazione». Unanime anche la solidarietà nei confronti di Jasmine Ladurner, consigliera provinciale della Svp minacciata di morte sui social dopo aver chiesto un dibattito pubblico sull’obbligo vaccinale.
Il bollettino Covid di ieri, in Alto Adige, conta 4 decessi, 371 nuovi casi positivi su 1.650 tamponi analizzati —