ItaliaOggi, 20 novembre 2021
Il 20% della popolazione mondiale è convinto che gli alieni vivano da tempo tra noi, travestiti da esseri umani
È comune l’idea che, prima o poi, l’umanità entrerà in contatto con intelligenze aliene provenienti dallo spazio – e un numero sorprendentemente alto di persone pensa che siano già arrivate… Secondo un sondaggio Reuters/Ipsos, il 20% della popolazione mondiale ritiene che gli alieni vivano da tempo tra noi, travestiti da esseri umani. In Asia, oltre il 40% degli indiani e dei cinesi ci crederebbe. L’idea corre anche in Occidente, dove un altro sondaggio, meno rigoroso, indicherebbe che «più inglesi credono agli alieni di quanti credano in Dio». La tradizione di arrivi «dalla Luna» (quando non si sapeva ancora un granché dello spazio) di strani visitatori, umani nelle sembianze, ma non nella sostanza, non è nuova.
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Si registra in Giappone già nel periodo Heian (794-1185) quando, secondo una favola tutt’ora nota nel Paese, una «Principessa lucente» fu trovata bambina all’interno di un gambo di bambù e, crescendo, diventò una magnifica donna dal fascino «ultraterreno». Tutti la volevano in sposa, compreso l’imperatore, ma lei spiegò di non appartenere alla Terra e di dover tornare sulla Luna. Una delegazione lunare arrivò infatti per riprenderla e, dopo aver sconfitto la guardia imperiale, la riportò a casa. Le cronache del periodo Edo (1603-1868) riferiscono invece di un’altra donna, sempre dal fascino misterioso, arrivata in Giappone su uno strano «vascello tondo» – utsurobune – che, nelle stampe dell’epoca (qui sopra), somiglia in tutto e per tutto al più classico dei dischi volanti. Qualcuno trova nell’episodio la prova di un antico «incontro ravvicinato del terzo tipo». Altri ci vedono solo una sorta di rivisitazione del folclore e, per l’appunto, della Principessa lucente.
Nella nostra epoca i supposti «incontri» si sono enormemente moltiplicati, specialmente nei paesi anglosassoni, spesso con uno sfondo semi-erotico o almeno riproduttivo. Il libro di un «credente», il Dr. Young-hae Chi, un coreano che insegna a Oxford, illustra l’ipotesi secondo cui lo scopo degli alieni sarebbe quello di «ibridare» i terrestri per permettere loro di resistere meglio al cambiamento climatico. Per Chi, gli alieni si muovono effettivamente tra noi, ma non possiamo accorgercene per via dei limiti delle nostre percezioni, un po’ come i pesci – spiega in un’intervista – che, vivendo nell’acqua con gli organi percettivi adatti a quell’ambiente, non sono in grado di accorgersi della presenza umana…
Per i più, queste sono purissime follie, ma quello che importa è che un vastissimo numero di persone ci crede. La popolazione mondiale è, all’incirca, per il 32% cristiana, il 23% islamica, il 15% indù e il 7% buddista. Ora, è possibile appartenere a una di queste fedi e credere anche, forse con qualche difficoltà, che gli alieni vivano, non visti, tra di noi – ma le religioni tradizionali parrebbero essere ovunque sotto pressione. Perfino l’Islam, malgrado l’attivismo politico, ha un crescente problema con l’ateismo dei giovani. Le grandi fedi vivono male la modernità, ma se la religione «dei padri» continua a sbiadire, saranno forse gli alieni a soddisfare la necessità umana di credere in qualcosa?