Il Messaggero, 18 novembre 2021
Ritratto di Madame de Staël
Il 3 gennaio 1798 tutta la Parigi che conta partecipa alla festa che il ministro degli Esteri del Direttorio, Charles-Maurice de Talleyrand, offre in onore del giovane generale che ha fatto furore nella Campagna d’Italia, ovvero Napoleone Bonaparte, e di sua moglie Giuseppina. Fra i presenti c’è la famosa intellettuale Germaine de Staël, che va incontro a Napoleone e gli tende una corona d’alloro. «È meglio lasciarla alle Muse», replica lui. La dama non si arrende. «Generale, qual è la donna che amate di più?» «La mia». «Questo si capisce, ma qual è quella che stimate di più?» «Colei che si occupa meglio del proprio ménage». «E quale sarebbe per voi la prima delle donne?» «Quella che ha più figli».
INSISTENZA
Madame de Staël sperava di stringere amicizia, ma le cose non sono andate come previsto. Il futuro Primo console si avvicina quindi a Talleyrand e gli chiede: «Ma chi è questa Madame de Staël?». Costui replica: «Un’intrigante, a tal punto che è grazie a lei che mi trovo qui». Come sempre, pecca di ingratitudine. Senza gli intrighi, ovvero l’insistenza di Germaine, che è stata una sua fiamma, Talleyrand non sarebbe forse potuto rientrare in Francia dall’esilio, né divenire ministro. È vero però che la scrittrice è un personaggio divisivo perché, pur essendo intelligente, di forte personalità, colta e generosa con i propri amici, è abbastanza invadente, conscia della propria superiorità e desiderosa di incarnare l’Egeria dei salotti. Bonaparte, che di rado apprezza gli intellettuali, le sarà sempre ostile. Lei, da parte sua, fomenterà l’opposizione al Consolato e all’Impero.
Nata a Parigi il 22 aprile 1766, Anne-Louise Germaine è figlia del banchiere elvetico Jacques Necker, ministro delle Finanze di Luigi XVI. Cresce dunque in un ambiente ricco, colto, pieno di stimoli e dall’impostazione calvinista. Passa un periodo in Svizzera, è molto portata per gli studi e la scrittura, frequenta il salotto letterario di sua madre Suzanne, dove imperano le idee e gli uomini del secolo dei Lumi. I principi liberali e illuministi, la filosofia di Rousseau sono per lei un vero nutrimento. Nel 1788 sposa l’ambasciatore svedese Erik de Staël-Holstein, da cui prende il nome con cui sarà nota, ma continua a condurre una vita indipendente e libera. Poco dopo redige Lettere sugli scritti di Jean-Jacques Rousseau. Si appassiona alla Rivoluzione francese, però se ne distacca quando comincia a degenerare, anche perché la trova misogina. Coraggiosamente, prende le difese di Maria Antonietta e nel 1793 pubblica le Riflessioni sul processo alla Regina, firmandosi una donna. Dichiara fra l’altro: «La condotta della regina, mentre ha regnato è stata di una bontà perfetta Se persistete nella vostra crudeltà, se immolate la regina, i vostri allori appassiranno in mezzo a voi».
IL TERRORE
Considerazioni sulla Rivoluzione, invece, uscirà postumo. Durante il Terrore deve lasciare la Francia; dopodiché nel 1796 scrive il libro Dell’influenza delle passioni sulla felicità degli individui e delle Nazioni. Continua poi dare alle stampe molte opere, fra cui vari romanzi che anticipano il successivo Romanticismo. Si è legata nel frattempo al filosofo Benjamin Constant, con cui instaura un sodalizio che diviene anche affettivo. I due vengono mandati in esilio su parere del ministro della Polizia Fouché, che li considera oppositori pericolosi. Si stabiliscono in Svizzera, a Coppet, dove Germaine apre un celebre salotto letterario. Tutti i più importanti intellettuali europei, fra cui il visconte Chateaubriand, Lord Byron, Vincenzo Monti, si recano a farle visita e animano il cenacolo di Coppet. Definita la donna del secolo, Madame de Staël viaggia molto con Constant, si reca in Italia e Germania, incontra Schiller e Goethe, scrive il romanzo Corinna, o l’Italia, nonché il famoso De l’Allemagne, Della Germania. Nel libro elogia la cultura tedesca, sminuisce l’egemonia di quella francese e si inimica definitivamente Bonaparte. Apre però le porte al Romanticismo, affermando che occorre «sostituire la ragione con l’ispirazione» e facendo riferimento al Medioevo cristiano.
ANTESIGNANA
Inoltre, Madame de Staël si occupa della condizione femminile, sottolineando quali grandi difficoltà le donne di cultura incontrino per affermarsi in un mondo maschile. «Non dovrebbe ogni donna, come ogni uomo, seguire la propria inclinazione e i propri talenti?» si chiede questa femminista ante litteram, secondo cui bisogna «illuminare, istruire, perfezionare le donne al pari degli uomini». Molto la appassiona anche la traduzione dei testi, che ritiene uno strumento propulsore fondamentale per la crescita sia in campo letterario sia politico, per cui si mostra critica verso le traduzioni classiciste, troppo restrittive. Proprio in quell’epoca, del resto, inizia ad affermarsi l’idea di letteratura nazionale.
Scompare nel luglio 1817, mentre il suo nemico Napoleone – di cui aveva detto «ha sempre cercato di impadronirsi dell’immaginazione degli uomini» – è prigioniero a Sant’Elena, dove morirà il fatale 5 maggio 1821.