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 2021  novembre 18 Giovedì calendario

Decathlon non vende più canoe nel nord della Francia

La Manica non è fatta per essere attraversata in canoa. Troppo vento, troppe correnti. Abdel e Mamadou, 17 e 18 anni, sono invece sicuri di farcela. Lo dicono addirittura ai giornalisti: «Ognuno mette quello che ha, compriamo il materiale e andiamo a remi, se ci rovesciamo, finiamo la traversata a nuoto». Parlavano due giorni fa col quotidiano La Voix du Nord. I due ragazzi sono tra i circa tremila migranti accampati tra Calais, Dunkerque e Grande-Synthe, quel pezzo di litorale della Francia del nord che da anni è l’ultima tappa per i migranti che vogliono raggiungere l’Inghilterra. 
Da gennaio quasi 20mila sono riusciti a passare dall’altra parte, altrettanti sono stati fermati, circa 4mila sono stati soccorsi nelle acque sempre più fredde, una decina ma il bilancio è difficile e probabilmente molto più grave – sono ufficialmente morti o dispersi. Da ieri, oltre ai 65 chilometri di filo spinato lungo la costa, le pattuglie di polizia e gendarmi giorno e notte, gli sgomberi degli accampamenti, un altro muro è stato alzato per impedire l’attraversamento del canale: i tre grandi magazzini Decathlon della zona hanno ritirato dalla vendita tutte le loro canoe e Kayak, mono, bi o triposto, gonfiabili o semirigide, dalle più economiche a circa 150 euro, fino alle più performanti, a circa 650 euro Sparite dagli scaffali. Vietate come un articolo pericoloso. Un comunicato dell’azienda, colosso mondiale della vendita di articoli sportivi, ha confermato la decisione: «L’acquisto dei kayak non sarà più possibile» nei negozi di Calais e Grande-Synthe, «in reazione al contesto attuale». Contesto che il comunicato stampa di Decathlon ha cercato di precisare, scrivendo che nella regione, la maggior parte delle canoe vendute, «non sono usate per fini sportivi» e «possono servire da imbarcazione per attraversare la Manica», «uso per il quale non sono state concepite». 
La decisione è stata presa dai negozi della regione dopo un’inchiesta del quotidiano locale La Voix du Nord, che aveva messo in evidenza come molto spesso le imbarcazioni coinvolte nel naufragio di migranti erano canoe nuove di zecca, acquistate da Decathlon. L’ultimo incidente risale a venerdì, quando i venti erano particolarmente forti e le temperature particolarmente basse sulla manica: centinaia di migranti sono stati soccorsi dalla gendarmeria francese, tre sono stati dati per dispersi, mentre due kayak vuoti sono stati ritrovati alla deriva, al largo di Calais. In questi ultimi giorni sono almeno sette le persone disperse. Un pompiere, membro delle squadre di soccorso a Calais si era detto qualche giorno fa scioccato dopo aver visto gruppi di migranti acquistare canoe e altro materiale da Decathlon nella zona industriale dei Cailloux. Il negozio ha comunque precisato che la vendita di gilet gonfiabili e salvagenti «prosegue normalmente». Cinque anni fa fu sgomberata la cosiddetta giungla di Calais, un accampamento diventato quasi una città, per sudanesi, etiopi, afghani, iracheni, yemeniti, arrivati quasi alla fine di un viaggio lungo mesi e migliaia di chilometri. Da allora, la situazione umanitaria non è migliorata, e per la prima volta quest’anno i tentativi di attraversamento della Manica non diminuiscono nonostante l’arrivo del freddo. Il divieto di vendita delle canoe non è la prima decisione del genere presa nella regione. Da luglio la prefettura ha deciso di contingentare anche la vendita di carburante nei recipienti: «Servono per i motori fuori bordo dei gommoni».