ItaliaOggi, 18 novembre 2021
Periscopio
Il G20 era nato per avere al tavolo anche i cinesi e i russi; se non vengono, diventa un G7 allargato. Massimo D’Alema. Agenzie.
Si ipotizza l’apertura dei taxi alle piattaforme tecnologiche, ma manca il coraggio di sottoporre a vere gare competitive i servizi di trasporto pubblico locale su gomma. Domenico Cacopardo. ItaliaOggi.
Fa sorridere (amaramente) il dibattito sulla Legge sulla Concorrenza limitato ad argomenti come i taxi e le concessioni balneari, rispettabili, ma assolutamente marginali. Siamo lontani anni luce dal nocciolo del problema: la mancanza di concorrenza nel settore dei servizi, sia pubblici che privati; una delle principali concause della stagnazione economica e dell’impoverimento degli italiani negli ultimi decenni. Gli esempi sono infiniti: dai servizi finanziari a quelli assicurativi a quelli telefonici nel settore privato; dai servizi offerti in regime di monopolio dalle cd municipalizzate nel settore pubblico. Marcello Gualtieri, economista, Università Cattolica di Milano (ItaliaOggi).
È sorprendente che molti politici navigati si siano sorpresi dell’ennesimo segnale di Mattarella sulla sua indisponibilità al reincarico. A parte i precedenti di Segni e Leone contrari alla proroga del settennato, per quale ragione un capo dello Stato che ha saputo ricucire negli anni la frattura che si determinò tra centrodestra e centrosinistra al momento della sua elezione dovrebbe accettare la conferma da un parlamento diviso? L’eccezione Napolitano, avvenuta in un momento di crisi della Repubblica, è appunto un’eccezione e bene farebbe il nuovo Parlamento a mettere in Costituzione l’abolizione del semestre bianco e il divieto di rielezione del capo dello Stato. Bruno Vespa, QN.
La nostra Costituzione non è la più bella del mondo. Nata dopo un periodo di prepotenza, autarchia, demagogia di presenzialismo, ha sancito in modo definitivo il loro rifiuto attraverso una rigidità che purtroppo la stessa Costituzione impone in tutti i settori. L’obiettivo di una semplificazione del rapporto tra cittadini e istituzioni ci porta verso strutture «forti» di tipo «presidenziale». Ma qui la nostra Costituzione mette pesantemente nelle mani dei super esperti di se stessa, lo zampino. Ecco quindi che l’orientamento verso un presidenzialismo serio trova ostacoli nella stessa Costituzione e quindi si pensa che sia necessario raggiungerlo in modo non diretto. Oggi questo tema riguarda il ruolo del presidente della Repubblica perché in questo campo la politica non molla la presa. Aldo Cazzullo. Corsera.
Ci ha divisi l’atteggiamento dei Pd sul ddl Zan: hanno preferito il muro contro muro e chi ne ha fatto le spese sono le persone omosessuali, transessuali, con disabilità. Lo scontro è lì, tra la sinistra che agita le bandierine e quella che porta a casa le riforme. Io ho messo in Aula la fiducia sulle unioni civili e ricordo le difficoltà di quelle ore. Ma noi abbiamo portato la legge in Gazzetta, non due striscioni in piazza, come ha fatto il Pd. Maria Elena Boschi (Marisa Teresa Meli). Corsera.
Nella mia vita sono stati maggiori gli insuccessi. Quello in Giappone è stato il mio insuccesso più grande. A Tokyo, all’inizio è andata molto male tanto che se non ci fosse stato il successo dell’anno successivo a New York avrei potuto perdere tutto. Poi le cose sono migliorate anche nel Sol Levante. Oscar Farinetti, Eataly (Filippo Lezoli). Libertà.
Recenti studi mostrano che è proprio dal movimento sviluppato dal San Francesco di Assisi che è scaturito un modo di intendere lavoro e possesso dei beni, il denaro e persino la finanza (Monti dei pegni, banchi di mutuo soccorso), che hanno determinato il modello italiano fatto di piccole imprese che non si scannano tra loro, da cui ha attinto anche il liberalismo moderato e personalistico della scuola torinese di Einaudi contro il capitalismo feroce delle fabbriche inglesi dell’800. Renato Farina. Libero.
Fra il 1900 e il 1950 vennero dissolti quattro imperi e una quantità più ampia di regni (compreso il nostro), i cambiamenti politici furono incommensurabili, gli abitanti del pianeta combatterono due guerre senza precedenti, oltre un’incessante serie di conflitti, non mancando certo quelli civili. Marco Bertoncini. ItaliaOggi.
Il canone Rai nella bolletta della luce serve per fornire un servizio al pubblico, non per comperare format di giochi all’estero. Che poi, se uno andasse negli archivi della Rai, troverebbe i progenitori di tutti i programmi che circolano. Basterebbe rigenerarli come ha fatto Marchionne con la 500. Giovanni Minoli, autore e produttore di programmi tv. (Antonella Baccaro). Corsera.
Lo Stato nazione si fonda su un patrimonio di tradizione, lingua e cultura che si è sedimentato nel corso dei secoli. Attraverso un processo storico complesso che ha portato alla definizione delle identità nazionali, oltre che di mentalità, stili di vita e modi di interpretare il mondo. La globalizzazione invece è un fenomeno recente che ne sovverte le logiche a causa della sua rapidità. Il superamento dei confini, delle identità e dei tempi lunghi risulta infatti cruciale per interconnettere il mondo a livello comunicativo, commerciale ed economico-finanziario. Ed è quasi naturale che i tempi lunghi delle eredità culturali tendano a scontrarsi con la fluidità e la rapidità della mondializzazione. Martino Loiacono. ItaliaOggi.
Agostino Rossi è stato, immagino senza nemmeno averne completa consapevolezza, un antidoto. Si è fatto carico di tentare di restituire la speranza e l’allegria ad un’Italia che, nell’epoca delle sue cavalcate su due ruote, si andava sempre più avvitando tra rassegnazione e malinconia, nella strisciante incapacità di continuare a progettare il futuro. Lo ammiravamo dal divano di casa e ci veniva spontaneo dire a noi stessi: ehi, ma allora si può fare! Leo Turrini. QN.
La rivoluzione sessuale americana ha caratteristiche del tutto peculiari: non è segnata da eventi drammatici su larga scala, non è accompagnata da una guerra civile, da lotta di classe e spargimento di sangue. Non possiede un esercito rivoluzionario per attaccare i suoi nemici. Essa non tenta di rovesciare governi. Non ha grandi leader, nessun eroe la pianifica, nessun Politburo la guida. Senza un piano né un’organizzazione, essa è condotta da milioni di individui, ciascuno agendo per conto suo. Non è stata annunciata in quanto rivoluzione, sulle prime pagine della stampa, o per radio o televisione. Il suo nome è rivoluzione sessuale. Alexandrovic Sorokin (Leonardo Allodi). Studi Cattolici.
Gli uomini li conosci solo quando hanno più bisogno di te. Roberto Gervaso, scrittore.