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 2021  novembre 18 Giovedì calendario

Morti di Covid, i numeri

Per anni si discuterà del numero dei decessi causati dalla pandemia. Le statistiche ufficiali riportate ogni giorno dai media raccontano una realtà parziale. Ci sono morti che non vengono attribuite al virus, altre che invece sarebbero avvenute comunque nello stesso lasso di tempo perché la vittima aveva un’altra malattia. Poi ci sono quelle che sarebbero state probabilmente prevenibili se gli ospedali e i sistemi sanitari non fossero stati sopraffatti dalla Covid-19. Per questo, Eurostat, l’agenzia statistica della Ue, calcola l’eccesso di mortalità rispetto a una media degli anni passati, del periodo 2016-2019. Anche questo dato – cioè i decessi in più rispetto a una situazione normale – è approssimativo ma è un’indicazione più realistica delle conseguenze della pandemia. L’ultima pubblicazione di Eurostat dice che nella Ue abbiamo avuto un minimo di eccesso di mortalità lo scorso luglio, a 5,1%, poi siamo saliti all’8,2% in agosto e al 12,1% in settembre. Nei 21 mesi tra gennaio 2020 e settembre 2021, i picchi più alti del discostamento sono stati nell’aprile (25,3%) e nel novembre (40%) dell’anno scorso. La situazione varia da Paese a Paese. In particolare, ora la mortalità è decisamente più alta dove il tasso di vaccinazione è più basso. Un dato per tutti: nel settembre passato, l’eccesso di decessi in Italia è stato attorno al 5%, in Bulgaria, dove il tasso di vaccinazione è al 30%, è sopra al 50%. Il sovrappiù di mortalità è misurato regolarmente anche dagli statistici del settimanale Economist. In questo caso, i dati sono riportati come eccesso di morti ogni centomila persone. Il riferimento di base è sempre il periodo 2016-2019 e viene calcolato il totale dei morti dall’inizio della pandemia. Per alcuni Paesi, dove le statistiche sono accurate, fornisce dati abbastanza precisi, per altri meno. In Italia, che soffrì enormemente all’inizio della crisi, i morti in più sono tra i 250 e i 290 ogni centomila persone. In Francia tra 110 e 130, in Germania tra 82 e cento, nel Regno Unito tra 190 e 210, in Svezia tra 98 e 110. La Russia ha il record negativo nella statistica dell’Economist: tra i 620 e i 660 morti in più ogni centomila abitanti. Nel complesso, il settimanale britannico stima che i decessi causati dalla pandemia nel mondo non siano i 5,1 milioni calcolati di solito ma tra i 10,7 e i 20 milioni, probabilmente 17,3 milioni.