Corriere della Sera, 18 novembre 2021
Donne sindaco, in Italia 6 su 108
Dopo le ultime Amministrative i numeri (già molto negativi) sulla presenza delle donne nei ruoli di governo si sono ulteriormente ridotti, sopratutto nelle grandi città. Prima del voto erano 10 i Comuni capoluogo di provincia con una donna alla guida della giunta. Una quota bassa, il 9,26%, che dopo le elezioni si è ridotta al 5,56%. Tra i 6 territori amministrati attualmente da una donna solo uno, Ancona, è capoluogo di regione. Dopo il voto si sono infatti sciolte le giunte di Torino e Roma, che erano guidate da due sindache (del M5S). Negli altri casi si tratta di Andria, Lodi, Piacenza, Verbania e Vibo Valentia. Quindi: su 108 capoluoghi, solo 6 sono guidati da una donna. È la nuova mappa sulla disparità di genere nel report di Openpolis. In tutti i capoluoghi di regione, spiega la fondazione, è stato eletto sindaco un uomo. Ciascuno di questi per bilanciare in parte lo squilibrio di genere ha nominato una donna vicesindaco. Sugli assessori, invece, i sindaci hanno compiuto scelte diverse. A Torino, sindaco incluso, le donne in giunta sono la metà. A Roma, Milano e Bologna è stato nominato un numero uguale di assessori di entrambi i sessi ed è solo la presenza del sindaco in giunta a squilibrare il dato a favore degli uomini. Solo a Trieste la giunta vede una partecipazione femminile inferiore al 40%, la quota minima prevista dalla legge Delrio.