la Repubblica, 18 novembre 2021
De Agostini cede la quota Generali
Il gruppo De Agostini cambia pelle, e con l’arrivo della quarta generazione alla guida si ridisegna la strategia e si pianifica un rinnovo ai vertici in continuità.
Dopo aver ceduto le attività delle slot machine, il marchio e alcuni asset di Lottomatica (con 950 milioni di incasso), e la vendita della divisione dell’editoria scolastica (157,5 milioni) a Mondadori, a Novara si sta studiando come vendere la quota di Generali, senza far mancare il supporto alla futura lista del management del Leone, che sarà votata per la prima volta all’assemblea del 29 Aprile. Oggi valorizzare sul mercato l’1,46% di Generali porterebbe nel gruppo di Novara un assegno di oltre 430 milioni, risorse che sommate ai proventi dell’editoria scolastica – e considerando le altre disponibilità del gruppo – permetterebbero di finanziare un’acquisizione di discrete dimensioni.
Le famiglie Boroli-Drago sono azioniste della compagnia triestina dal 2006, quando scambiarono una parte dei proventi della vendita della controllata Toro per una partecipazione nel Leone. Ma dati i valori raggiunti negli ultimi tempi, e in attesa del prossimo piano industriale, l’idea sarebbe quella di vendere la quota e investire il ricavato in una nuova diversificazione, dopo aver assicurato – magari con un derivato – che quell’1,46% dei diritti di voto vada a supportare la strategia del management guidato da Philippe Donnet.
Con la nuova liquidità sarà anche affinata la strategia di investimento di De Agostini, e in proposito tra le famiglie Boroli e Drago sarebbe già in corso un’accesa dialettica, anche perché dopo aver messo in sicurezza tutte le attività durante la pandemia, la volontà è quella di diversificare ancora su attività con una forte leadership internazionale come Igt o i contenuti di Planeta-De Agostini. In proposito fonti finanziarie riferiscono che con l’approvazione del bilancio 2021 prevista per il prossimo giugno, Lorenzo Pellicioli, storico amministratore delegato del gruppo, dovrebbe fare un passo indietro dalle cariche operative.
A cavallo degli anni 2000 Pellicioli ha guidato la diversificazione del gruppo editoriale, prima su Seat, poi su Lottomatica, rilevando nel 2003 Toro dalla Fiat e proseguendo con le attività spagnole di Antena3 e Zodiak. Al suo posto, il candidato favorito dovrebbe essere Marco Sala, storico manager del gruppo, che dopo aver lavorato in Buffetti e Seat nel 2003 è salito ai vertici di Lottomatica guidando l’espansione internazionale con GTech prima e le slot machine di Igt poi, creando un colosso mondiale dei giochi che a Wall Street capitalizza oltre 6 miliardi di dollari.
Anche nel caso di Igt, di cui Sala è amministratore delegato, l’azienda parrebbe orientata a procedere con una soluzione interna. Quello che è certo è che Enrico Drago, figlio del presidente Marco, ceo della divisione di scommesse digitali di Igt e che dallo scorso giugno insieme al fratello Nicola è anche vice presidente del gruppo di Novara, resterà nel cda del colosso Usa a fare l’azionista, agevolando il passaggio di consegne tra Sala e il suo futuro successore.