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 2021  novembre 17 Mercoledì calendario

I diari segreti di Mountbatten


Londra I segreti di Lord Louis Mountbatten devono restare tali. Sono ormai dieci anni che il governo britannico blocca la pubblicazione dei diari di colui che è stato una delle figure-chiave della monarchia britannica nel secolo scorso: e il motivo è che quelle pagine potrebbero compromettere la «dignità» della regina Elisabetta, oltre che scatenare una crisi diplomatica con India e Pakistan.
Louis Mountbatten era lo zio materno del principe Filippo, oltre che lontano cugino della regina: e fu lui a orchestrare il matrimonio fra suo nipote e la giovane erede al trono, in modo da piazzarsi al cuore della casa reale. Per Filippo, Mountbatten fu quasi un padre putativo e soprattutto fu il mentore del giovane principe Carlo.
Ma il ruolo pubblico di Mountbatten è stato altrettanto importante: comandante delle forze alleate nel Sudest asiatico durante la Seconda guerra mondiale, divenne poi l’ultimo viceré d’India, chiamato a gestirne il passaggio all’indipendenza e la partizione col Pakistan. La sua morte fu altrettanto spettacolare: Mountbatten venne ucciso in un attentato dell’Ira, che fece saltare in aria la sua barca nel 1979.
Ma cosa si cela di così esplosivo nei suoi diari, che risalgono fino agli anni Trenta? Si sa che anche gli esperti della famiglia reale sono stati chiamati a «valutare» quelle pagine: e che si sono schierati col governo nel chiedere che rimangano sotto segreto di Stato. Oltre al coinvolgimento diretto della monarchia, si teme che possano venire alla luce passaggi imbarazzanti riguardo l’indipendenza dell’India, soprattutto se si considera che la moglie di Mountbatten, la spregiudicata Edwina, era ritenuta essere l’amante (col consenso e forse la partecipazione diretta del marito) di Jawaharlal Nehru, il carismatico primo capo del governo di New Delhi.
Il suo archivio, che riempiva 4.500 scatole, venne acquisito nel 2010 dall’Università di Southampton, che pagò oltre 3 milioni di euro. Ma già l’anno dopo il governo venne allertato sui «molti riferimenti alla famiglia reale» contenuti nei diari: cosa che fece scattare il bando alla loro pubblicazione.
Quattro anni fa uno storico che stava scrivendo una biografia di Mountbatten, Andrew Lownie, chiese di avere accesso alla documentazione: ma gli fu opposto un netto rifiuto. Lo studioso decise dunque di rivolgersi alla Commissione per la libertà di informazione, che gli diede ragione: ma il governo fece appello, sostenendo che è nell’interesse nazionale che quei diari restino segreti. Nella battaglia legale lo Stato britannico ha già speso 300 mila sterline di denaro pubblico: ma è chiaro che il valore delle memorie di Mountbatten è considerato inestimabile.