ItaliaOggi, 16 novembre 2021
Periscopio
Il 2022 è l’anno delle cinque stelle cadenti. Matteo Renzi sul suo blog.
Come nuovo sistema elettorale adotterei il sistema tedesco: il proporzionale con sbarramento al 5%; la sfiducia costruttiva, che limita l’instabilità che il proporzionale può portare; il finanziamento della politica. Massimo d’Alema. (Aldo Cazzullo). Corsera.
Da una parte ci sono quelli che vorrebbero incamminarsi sulla strada del «draghismo senza Draghi», immaginando una versione aggiornata e virtuosa della Prima Repubblica. Dall’altra ci sono quelli che più semplicemente rivogliono il pallone indietro e puntano sul ritorno al bipolarismo. Francesco Verderami. Corsera.
Maroni fu salvato dalla capacità di Salvini di organizzargli 400 inviti in 24 ore. Finì con la “notte delle scope’”del 10 aprile quando Maroni e Salvini eliminarono il cerchio magico di Bossi e lo stesso Senatur. Bruno Vespa. QN.
All’inizio sul Covid c’è stata indubbiamente una cattiva comunicazione. Ma oggi questo della comunicazione è soltanto un alibi, una spiegazione che non regge più. Sappiamo con i fatti che i vaccini funzionano e quali siano i rischi e i benefici. Guido Rasi consulente di Figliuolo e ex direttore dell’Ema (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Dalla Cop26 di Glasgow sono emersi alcuni dati che è bene ricordare: i maggiori inquinatori mondiali sono la Cina, responsabile del 28% delle emissioni totali di CO2, seguita da Stati Uniti (15%), India (7%) e Russia (5%). L’Europa, nel suo insieme, arriva all’8%, che è la somma di paesi già virtuosi, con la Germania (2%) che inquina un po’ di più degli altri paesi più grandi: Francia, Gran Bretagna, Italia e Polonia, tutti con appena l’1% delle emissioni inquinanti su scala mondiale. Tino Oldani. ItaliaOggi.
Se nel 2023 vincesse il cdx, Salvini e Meloni mica sono scemi, lo sanno benissimo che loro non potranno mai fare il premier. Non hanno l’autorevolezza, la stoffa per reggere in Europa e nei rapporti internazionali. Se lo ricorda cosa successo con l’ultimo Berlusconi mandato a casa? Massimo Cacciari, filosofo e analista politico (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Fantasmi in dissolvenza nel Transatlantico della Camera. (Ecco Ciriaco De Mita parlare fitto con Bettino Craxi, burbero, imponente, spesso una cravatta rossa, talvolta un garofano all’occhiello della giacca. Gian Carlo Pajetta per conto suo, facile all’ira, ma di battuta veloce. Enrico Berlinguer, meraviglioso. Claudio Martelli giovane, bello, rampante, brillante. Antonio Gava incedeva con l’aria di sentirsi davvero il viceré di Napoli. Arnaldo Forlani, lo sguardo mite e una mente lucida e feroce, che a Giampaolo Pansa ispirò il soprannome di Coniglio Mannaro. Pinuccio Tatarella, visionario e affascinante, che immaginava una destra moderna). Fabrizio Roncone. Corsera.
La situazione nel settore dei servizi in Italia è pessima: a fronte di un incremento medio della produttività dell’1,5% annuo nei Paesi Ocse, in Italia si è verificato un decremento dello 0,1%. Concretamente, vuol dire che ogni lavoratore impiegato nel settore dei servizi (pubblici e privati) nel 2019 ha prodotto quasi l’1% in meno di quello che produceva nel 2012; mentre nella media Ocse lo stesso lavoratore ha prodotto quasi il 12% in più. Marcello Gualtieri, economista, Università Cattolica di Milano (ItaliaOggi).
La civiltà liberale era stata abbattuta dagli esiti totalitari dalla Grande guerra: la rivoluzione russa, la Marcia su Roma, le bande armate di destra e sinistra in Germania. Fascisti e comunisti avevano convenuto col Marx del Capitale che «la violenza è la levatrice d’ogni vecchia società gravida d’una società nuova» e dunque alè, la parola ai forni e ai plotoni d’esecuzione. Diego Gabutti. ItaliaOggi.
Il disegno della Francia è compensare la sua decennale fragilità economica all’interno dell’Ue con un progetto strategico vecchio stile. In fondo, la Francia è l’unico paese europeo ad avere capacità nucleare, e un’industria degli armamenti che va bene per il Nord Africa e il Mediterraneo. Al di fuori di quest’area non esiste. Alessandro Mangia, costituzionalista della Cattolica. Il Sussidiario.net.
L’astensionismo è la mia scelta personale. Quando a Roma, a poche settimane dal voto per il sindaco, il 45% degli elettori non ha deciso per chi votare vuol dire che sei in presenza di una crisi di appartenenza politica che riguarda tutti. In Emilia Romagna, e dico l’Emilia Romagna dove storicamente c’erano i picchi di affluenza, l’ultima volta è andato a votare il 35% degli elettori. Pierluigi Battista, “La casa di Roma” (Alessandra Ricciardi). ItaliaOggi.
Ho presentato un emendamento per prevedere che una quota significativa del Fondo unico per lo spettacolo (Fus) sia condizionata alla presenza nei cartelloni delle rappresentazioni liriche di almeno il 75% di interpreti italiani. L’emendamento è stato firmato da tutti i membri dei gruppi di maggioranza delle commissioni Cultura e Lavoro del Senato. Andrea Cangini, senatore Fi. QN.
La legislazione francese del 1961 non prevede neppure la presenza di mogli e figli dei lavoratori algerini a basso costo. Chi decide di farli venire, deve uscire dai centri di accoglienza e andare a costruirsi una baracca di lamiere e di cartoni (“non si affitta agli immigrati” è il refrain già di moda) in qualche periferia di Parigi. Nascono così delle vere e proprie bidonville nel paese che proclama “Liberté, Égalité, Fraternité”: tre parole non pervenute in posti come la baraccopoli di Nanterre, 14mila immigrati ammucchiati gli uni sugli altri, che in quel 1961 vivono letteralmente nel fango e nella merda. Come se non bastasse, questi poveracci sono spremuti anche dal Fln, che finanzia all’80% la guerra in Algeria (e il confortevole esilio in Egitto dei dirigenti) con una colletta obbligatoria (un’“imposta rivoluzionaria” non sempre ottenuta chiedendo “per favore”) tra gli emigrati in Francia. Ma il radicamento del Fln comincia a fare paura: si affida il contrasto all’uomo più potente di Francia dopo il presidente De Gaulle: Maurice Papon, messo a capo della prefettura di polizia di Parigi (poi ministro con Giscard d’Estaing, nel 1998 finirà in galera per 10 anni condannato per le deportazioni di ebrei francesi sotto il regime di Vichy). Maurizio Pilotti. Libertà.
Ricordo che tanti anni fa Ezio Raimondi, docente di letteratura all’Università di Bologna, impose ai suoi studenti una prova di ortografia non prevista dal programma: «Prima di controllare se conoscono Dante – spiegava – voglio vedere se sanno l’italiano». Giovanni Serafini. QN.
Gli stupidi hanno risorse inesauribili. Roberto Gervaso.